News - 05 settembre 2023, 12:05

Intervista Pellegatti: dal divorzio da Maldini al sogno Champions League

Intervista Pellegatti: dal divorzio da Maldini al sogno Champions League

Carlo Pellegatti, giornalista sportivo milanista, racconta la sua vita professionale e sportiva in un’intervista esclusiva. Dal divorzio da Maldini al Napoli campione passando per i sogni Champions sempre intatti.

Chi è Carlo Pellegatti?

Carlo Pellegatti è un giornalista tifoso Milan che, dalla stagione 1983-84, è stato radiocronista delle partite rossonere. Dopo un lungo periodo a “Qui studio a voi stadio”,  gavetta vera dei primi anni della sua attività come giornalista, è passato a Mediaset alla fine degli anni Ottanta. Nel 1994 è diventato giornalista professionista e negli anni Duemila è stato telecronista delle partite del Milan prima sul secondo canale di Milan Channel su D+ e poi su Mediaset Premium. Dal 2018 è ospite fisso, come tifoso milanista, di Pressing per Canale 5 e, nel contempo, come grande appassionato di ippica, scrive speso pronostici per la Gazzetta dello Sport. Amico di tanti calciatori, è considerato un vero esperto della storia rossonera. 

In questa intervista esclusiva, Pellegatti ci racconta di sé e del suo amore per il Diavolo che, dagli anni Cinquanta, accompagna la sua vita pubblica e privata, soffermandosi sul rapporto con Berlusconi, sulla Champions League e sulla sorpresa dello scorso campionato che, sorprendentemente appunto, è il Napoli campione

Ci sembra giusto iniziare con un saluto e un tributo a Silvio Berlusconi, colui che è stato il presidente più vincente del Milan e del calcio italiano. Che ricordi hai di lui?

Silvio Berlusconi è stato un maestro, un maestro per me che ho avuto la fortuna di lavorare a Mediaset. Perché allora, soprattutto all’inizio, quando non era ancora impegnato con l’attività politica, seguiva personalmente tutte le trasmissioni, ci correggeva, ci faceva migliorare già come un maestro di professione e già come maestro di giornalismo. Non tanto sul contenuto del pezzo ma più nella forma.

Rimanendo in tema di addii importanti, a breve inizierà il calciomercato e di questo nel Milan se ne occupava la coppia Maldini-Massara. Ci puoi dire la tua su questa vicenda?

È una settimana ricca di traumi, questa, anche inaspettati. Chiaramente non c’è minimamente da paragonare le due cose, però, a suo modo, anche perdere Paolo Maldini è stato un trauma. C’erano delle divergenze già da tempo che erano state superate per il bene del Milan con la coesione giusta. Forse le ultime divergenze sulla filosofia del prossimo calciomercato ha fatto precipitare le cose.

Mettendo quindi in conto quello che è successo a livello dirigenziale e le possibili conseguenze che, per il momento restano ancora un po’ un punto di domanda, ci fai il tuo pronostico sul Milan del prossimo anno? Quali obiettivi potrebbe raggiungere a livello di campionato e di Champions?

Il Milan deve sempre puntare ai massimi obiettivi. Chiaro che arrivare in finale di Champions e vincere la Champions… Si è visto, il Milan è arrivato contro l’Inter non al massimo della forma, contro una squadra, al contrario, al massimo della forma. I gironi non contano, bisogna essere al massimo della condizione verso marzo/aprile, o in questo caso a maggio. Quindi deve puntare a quello e poi deve puntare sicuramente a vincere la stella: la stella deve essere certamente uno degli obiettivi del Milan.

Chi ha portato risultati è anche Luciano Spalletti. Cosa ha avuto, secondo te, il suo Napoli che è mancato alle altre squadre nel campionato 22/23?

Il Napoli per me non è stata una sorpresa. La gente si dimentica presto ma il Napoli, l’anno scorso, è stata la squadra che, insieme al Milan, nelle prime dieci partite ha praticamente sempre vinto. Se il Napoli avesse battuto nello scontro diretto di primavera o di tardo inverno, il Milan, gli sarebbe andato davanti. Poi è stato più bravo il Milan che ha vinto, ha battuto il Napoli e si è staccato. Ma quando tra i favoriti per lo scudetto non mettevano il Napoli, per me era una pazzia. Forse non si prevedeva che fosse così bravo, ma non era certo una sorpresa. Ciò che è stata una sorpresa è stata la grandezza del Napoli, perché non si pensava fosse così grande. Ma il Napoli ha continuato un cammino iniziato l’anno precedente.

Ad eccezione del Napoli, quindi, qual è stata la squadra che ti ha particolarmente sorpreso quest’anno?

La Lazio. Pensavo che la Lazio, come purtroppo già capitato, si sgonfiasse un po’ nel finale. Invece è stata brava a ripartire. Quindi questa per me è stata la sorpresa.

 

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