News - 24 marzo 2025, 09:00

Draghi "il ricorso al debito comune è l’unica strada”. Rapporto sulla Competitività Europea di 800 miliardi di euro, “oggi più urgente che mai”

Costo energetico, regolamentazione, politica, innovazione e sicurezza gli aspetti urgenti su cui si è soffermato l’ex presidente della BCE per il rilancio della economia europea.

Draghi "il ricorso al debito comune è l’unica strada”. Rapporto sulla Competitività Europea di 800 miliardi di euro, “oggi più urgente che mai”

Roma, sala Koch di Palazzo Madama.  
L'ex premier Mario Draghi nei panni di Consulente incaricato dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, davanti alle tre Commissioni riunite, Affari Europei, Bilancio e Attività Produttive di Camera e Senato ha illustrato per la prima volta in Italia il Rapporto sulla Competitività Europea, presentato lo scorso 17 settembre nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, che prevede 800 miliardi annui di investimenti per innovazione, transizione energetica e difesa. 
L’obiettivo è quello di porre fine alla inadeguatezza strutturale dell’Unione Europea, che oggi divenne più urgente dinanzi ai dazi, le tariffe e le altre politiche commerciali che sono state annunciate dagli USA, e che avranno un forte impatto sulle imprese italiane ed europee e soprattutto sui 450 milioni di cittadini e consumatori appartenenti alla comunità.  
Anche sul fronte sicurezza, “oggi messa in dubbio dal cambiamento nella politica estera degli Usa, rispetto alla Russia che, con l’invasione dell’Ucraina, ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l’Unione Europea”, replica Draghi. 
Il dato che meglio riassume la persistente debolezza dell’economia del nostro continente secondo i dati del ex premier è la quantità di risparmio che ogni anno fuoriesce dall’Unione Europea: 500 miliardi di euro nel solo 2024. Al di là della situazione attuale” l’Europa avrebbe dovuto comunque combattere la stagnazione della sua economia e assumere maggiori responsabilità per la propria difesa” 
Infatti, come enfatizza Draghi, “bisogna attuare una seria politica di rilancio della competitività europea”, ma andiamo con ordine. 

Costo Energetico e Transizione  
Primo obiettivo la riduzione delle bollette – per imprese e famiglie. In Europa, il prezzo del gas naturale all’ingrosso è aumentato in media di oltre il 40%, con punte di oltre il 65%, per poi attestarsi a +15% nell’ultima settimana. Anche i prezzi dell’elettricità all’ingrosso sono aumentati in modo generalizzato nei diversi Paesi europei, e continuano a essere 2-3 volte più alti dei prezzi negli Stati Uniti. Questo problema è ancora più marcato in Italia, dove i prezzi dell’elettricità all’ingrosso nel 2024 sono stati in media superiori dell’87%. In perenne svantaggio nei confronti dei concorrenti stranieri. A rischio la sopravvivenza di alcuni settori tradizionali dell’economia, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie. 

Soluzioni 
A livello Europeo. 
Nel mercato del gas naturale è necessario esercitare il potere di acquisto, come principale consumatore mondiale e coordinare la domanda tra paesi per evitare irrigidimento della domanda complessiva. Necessaria una maggiore trasparenza dei mercati e un rafforzamento della vigilanza anche sui prezzi di acquisto alla fonte. Decarbonizzazione a rischio. Occorre certamente accelerare lo sviluppo di generazione pulita, ma anche disaccoppiare il prezzo dell’energia prodotta dalle rinnovabili e dal nucleare da quello dell’energia di fonte fossile. I prezzi all’ingrosso dell’elettricità dipendono dal mix di generazione ma anche da come si forma il prezzo. In Europa, nel 2022, pur rappresentando il gas solo il 20% del mix di generazione elettrica, ha determinato il prezzo complessivo dell’elettricità per più del 60% del tempo. In Italia, per circa il 90% delle ore.  
Infatti, “l’Italia non deve aspettare le riforme a livello Europeo”, commenta Draghi. Indispensabile semplificare e accelerare gli iter autorizzativi, e avviare rapidamente gli strumenti di sviluppo, slegando la remunerazione rinnovabile da quella a gas. 

Innovazione, riduzione del Gap Europeo rispetto gli Usa e la Cina per lo sviluppo dell’AI. 
In quest’area, nello sviluppo dei Large Language Models, il Rapporto prende atto che il ritardo europeo è probabilmente incolmabile, ma suggerisce che l’industria, i servizi e le infrastrutture sviluppino l’impiego dell’AI nei loro rispettivi settori, la urgenza è essenziale. La mancanza di finanziamenti è spesso citata come causa importante della debolezza del ciclo dell’innovazione in Europa.  

Soluzione 
La creazione di un vero mercato unico europeo dei servizi per 450 milioni di persone è quindi il vero presupposto per l’avvio di un ciclo dell’innovazione ampio e vitale. Un mercato dei capitali capace di indirizzare il risparmio verso le start-up più dinamiche offrirà i finanziamenti necessarie. 

La Proposta  
Un ventottesimo regime giuridico per le società innovative che saranno soggette in tutti i 27 Stati dell’Unione alle stesse norme di diritto societario, fallimentare, del lavoro e tributario. 

Semplificazione regolatoria e amministrativa 
Le regole – troppe e troppo frammentate – penalizzano, soprattutto nel settore dei servizi, l’iniziativa individuale, scoraggiano lo sviluppo dell’innovazione, penalizzano la crescita della economia. Un recente studio del Fondo Monetario Internazionale ha mostrato come l’eccesso di regolamentazione e specialmente la sua frammentazione abbia contribuito a creare delle barriere interne al mercato unico che equivalgano a un dazio del 45% sui beni manifatturieri e del 110% sui servizi. 
“Non possiamo dunque stupirci se i nostri inventori più brillanti scelgano di portare le loro aziende in America, e se i cittadini europei li seguano con i propri risparmi” 

La Proposta 
Deregolamentazione, recentemente la Commissione ha presentato alcune proposte in materia di obblighi di informativa sulla sostenibilità, da cui saranno esentate le imprese con meno di mille dipendenti, dando il via ai primi passi. 

Difesa Europea 
Nelle ultime settimane, la Commissione ha dato il via a un ingente piano di investimenti nella difesa dell’Europa. 
“Le decisioni a cui il Rapporto chiama l’Europa sono ancor più urgenti oggi quando la necessità di difendersi e di farlo presto è al centro dell’attenzione e delle preoccupazioni della maggioranza dei cittadini europei”, cita Draghi. “Una grande trasformazione è in realtà necessaria non solo per le complessità geopolitiche cui stiamo assistendo, ma anche per via della rapidissima evoluzione della tecnologia che ha stravolto il concetto di difesa di guerra” 

La Proposta 
Definire una catena di comando di livello superiore che coordini eserciti eterogenei per lingua, metodi, armamenti e che sia in grado di distaccarsi dalle priorità nazionali operando come sistema della difesa continentale. Dal punto di vista industriale ed organizzativo questo vuol dire favorire le sinergie industriali europee. Dotarsi di una strategia continentale unificata per il cloud, il supercalcolo e l’intelligenza artificiale, la cyber sicurezza, la difesa oggi non è più solo armamento ma anche tecnologia digitale. "Il ricorso al debito comune è l’unica strada” “L’effetto del frazionamento è deleterio” 

Conclusione 
Per attuare molte delle proposte presenti nel rapporto,” l’Europa dovrà dunque agire come se fosse un solo Stato” Mario Draghi. 

Eradis Josende Oberto

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