News - 19 marzo 2025, 12:00

“Fai da te”: Il viaggiatore moderno che si autoproduce la vacanza

Il mondo cambia e così anche le abitudini umane. Il turismo muta forma e cambia le regole, bisogna quindi che le imprese si attivino a rispondere alle nuove esigenze del viaggiatore moderno.

“Fai da te”: Il viaggiatore moderno che si autoproduce la vacanza

Benvenuti alla seconda puntata della nostra rubrica sul Turismo. 
Scordiamoci per un secondo di concepire il viaggio come l’iconica estate al mare con la famiglia dei lontani anni ’80, ma apriamo gli occhi ad una nuova esperienza che possa in qualche modo connetterci con la natura circostante. 
In questo nuovo appuntamento scopriremo un nuovo modo di viaggiare e di concepire le vacanze: oggi scopriremo il turismo open air.

Il covid ha segnato un punto di svolta in ogni ambito umano, e così anche il turismo ha mutato forma, aperto nuove strade e segnato nuovi orizzonti. Il modo di viaggiare è cambiato o, meglio, si è diversificato. 
Il turista moderno è una persona attiva, non solo nel momento del viaggio, ma anche nella sua preparazione, ed ecco perché sempre più si tende a creare il proprio viaggio autonomamente. 
La ricerca della personalizzazione della vacanza porta alcune tipologie di turisti a decidere di essere loro stessi gli organizzatori, i produttori e naturalmente i diretti fruitori della vacanza. 
Il turista decide quindi di dedicare energia e tempo, risparmiando così sulla voce economica che graverebbe se usufruisse del ruolo dell’intermediario.

Secondo i dati nazionali del turismo open air di Faita Federcaping otto sono i miliardi di fatturato all’anno, 11,4 milioni gli arrivi nel 2024 (+3,5% rispetto al 2023) e 71 milioni le presenze (+1,3% sul 2023).
Numeri che presentano un quadro chiaro e inequivocabile dell’interesse che il nuovo turista ha verso una tipologia di turismo “fai da te” sempre più green e sostenibile. I confort superflui cedono il posto alla qualità e alla comodità essenziale, ponendo così una maggiore attenzione all’esperienza sempre più immersiva.

“Il turismo open air assume un ruolo sempre più importante nel contesto nazionale e i dati di proiezione del 2025 lo confermano. Il motivo – ha detto Alberto Granzotto, presidente Faita Federcamping – risiede nel maggior interesse degli ospiti per la nostra offerta, che diventa vincente quando è attenta alla qualità del servizio, all’inclusione e alla sostenibilità”.

I dati sulle prenotazioni nei campeggi e nei villaggi turistici in Italia fanno sperare in un’altra buona stagione. Saldi al comando i turisti tedeschi, che rappresentano il 50,3% del totale delle nazionalità per il lago e il 52,5% per il mare. Il secondo mercato più rappresentativo varia nei due segmenti territoriali, con una componente italiana piuttosto elevata al mare (25,4%) e una presenza più significativa degli olandesi sul lago (20%). Gli altri bacini di origine più rilevanti per entrambi i cluster sono Austria, Svizzera, Danimarca e Polonia.
Si può affermare che il mercato nazionale mostri un sempre più crescente affermarsi di una vacanza open air, dove il viaggiatore  risulta essere il creatore e il fruitore di un viaggio autoprodotto.

Zaki Lombardo

SU