News - 15 gennaio 2025, 15:36

Manovra 2025, le misure del capitolo previdenziale

Confermati i principali meccanismi per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro

Manovra 2025, le misure del capitolo previdenziale

In ambito previdenziale, la manovra 2025 ha introdotto alcuni aggiornamenti degni di nota, ma ha anche lasciato invariati alcuni punti importanti. Infatti, pur a seguito di un'intensa discussione tra le forze politiche, ha confermato anche quest'anno, i principali meccanismi per l'uscita anticipata dal mondo del lavoro, quali Quota 103, Opzione Donna e Ape sociale. Oltre alla conferma dei canali di uscita anticipata attualmente vigenti, il pacchetto previdenziale introduce la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni attraverso il cumulo della previdenza obbligatoria con quella complementare.

Le risorse economiche sul tavolo hanno impedito l’ipotesi di una miniriforma che potesse variare i meccanismi di pensionamento anticipato. Così si è deciso di apporre una nuova proroga e rinnovo dell'assetto esistente, con gli stessi rigidi requisiti stabiliti per il 2024.

Per il nuovo anno è stato prolungato e rafforzato il cosiddetto bonus Maroni, applicato per migliorare la sostenibilità del sistema previdenziale e incentivare a restare al lavoro, pur avendo i requisiti per il pensionamento anticipato. È stata prevista, infatti, la detassazione e l’estensione dell’incentivo contributivo, l’agevolazione che consiste nel riconoscimento in busta paga della quota di contributi a carico del lavoratore, che sceglie di restare al lavoro. Viene ampliata la portata della disposizione sul piano soggettivo, includendo anche i soggetti che al 31 dicembre 2025 hanno maturato i requisiti per il pensionamento anticipato indipendente dall’età anagrafica, e viene prevista anche l’esclusione dall’imponibile fiscale della somma corrispondente alla quota di contribuzione corrisposta interamente al lavoratore.

Nelle Amministrazioni Pubbliche, per agevolare la permanenza al lavoro, sono state introdotte modifiche alla normativa vigente sia per adeguare i limiti ordinamentali di età ai requisiti anagrafici previsti per l’accesso al pensionamento di vecchiaia, sia per consentire, comunque, la permanenza in servizio anche dopo aver maturato i requisiti per il pensionamento anticipato.

In tema di pensioni minime, invece, nel 2025 avremo un aumento inferiore rispetto a quanto preventivato in un primo tempo. Le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo saranno incrementate del 2,2% nel 2025 e dell’1,3% nel 2026. Saliranno così soltanto di circa un paio di euro rispetto ad oggi, per toccare quota 616,67 euro al mese. Aumenti anche per i pensionati in condizioni di disagio over 70 e per i titolari di assegno sociale.

Infine ricordiamo che, nella manovra 2025, viene altresì inserita la facoltà, per i lavoratori senza anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, di computare anche il valore di una o più prestazioni di rendita di forme pensionistiche di previdenza complementare, per il raggiungimento degli importi soglia minimi per il pensionamento. In sostanza, ciò agevolerà - almeno parzialmente - l'uscita dei giovani dal mondo del lavoro per il pensionamento.

Daniela Pellegrino

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