Viaggiare sì, ma dove e quando si decide all’ultimo momento, acquistando online una destinazione di vacanza. In linguaggio tecnico si chiama late booking e questo inverno la tendenza non cambia. Al momento, infatti, sono 4,4 milioni le notti che risultano prenotate in abitazioni private del circuito Airbnb (il 42% del venduto dell’inverno 2023-2024). I numeri più consistenti, però, si fermano a novembre (oltre 2 milioni di notti, pari al il 77% del venduto dello scorso anno), mentre dicembre registra al momento 1,3 milioni di notti prenotate (il 42% del consuntivo dello stesso periodo del 2023), 674,5mila gennaio (28%), 364mila febbraio 2025 (15%) e 332mila marzo (10%). E’ quanto mostra una analisi effettuata da Isnart-Unioncamere grazie alla Piattaforma Stendhal, utilizzando in chiave predittiva i dati del mercato degli affitti brevi in abitazioni private.
Dal lato delle imprese ricettive, le indicazioni appaiono positive, con oltre la metà delle camere disponibili per il mese di dicembre che risultano già prenotate.
La concentrazione maggiore di prenotazioni per i mesi invernali si ha sul mercato degli affitti brevi del Lazio, probabilmente come effetto dell’imminente apertura dell’anno Giubilare; seguito da Lombardia, Toscana, Veneto, Sicilia, Piemonte e Campania.
Lo strumento utilizzato per queste previsioni è la Location Intelligence, capace di produrre dati e informazioni ottenute dalla visualizzazione e dall'analisi dei dati geospaziali. Isnart se ne avvale per profilare l’interesse turistico prevalente dei turisti italiani e stranieri a destinazione, ricavato dall’analisi dell’utilizzo degli smartphone (informazioni ricercate sui motori di ricerca, acquisti on line, utilizzo di app, geolocalizzazione dei movimenti, ecc.). Da questo tipo di analisi, emergono alcune dinamiche molto interessanti riguardo ai movimenti turistici in Italia.
Intanto un fatto importante: sono stati 32,3 milioni i turisti, italiani e stranieri, rilevati sul territorio nazionale nell’estate 2024, con una significativa crescita del turismo internazionale (+2,1% sull’estate 2023), più marcata per le destinazioni di Lombardia, Veneto, Lazio e Friuli-Venezia Giulia.
Oltre alla non sorprendente conferma dell’appeal delle grandi città d’arte e delle destinazioni lungo le coste, il 2024 si candida a diventare l’anno del turismo lacuale, visto l’interesse riscosso soprattutto dai laghi del Nord Italia. Le prime cinque località per incidenza di visitatori stranieri (tra quelle con almeno 10mila turisti) si affacciano tutte sui laghi di Como (Bellagio, Menaggio e Varenna), Maggiore (Cannobio - Verbano-Cusio-Ossola) e di Caldaro (Caldaro sulla strada del vino-Bolzano).
Tra le destinazioni più gettonate dal cluster culturale, oltre alle grandi città d’arte dell’asse Roma-Firenze-Venezia, l’estate 2024 vede Siena, Pompei, Verona, Pienza, Bergamo, Urbino, Pisa, e San Gimignano: tutti luoghi che possono vantare un riconoscimento Unesco, a testimonianza di come essere inseriti nella lista dei luoghi patrimonio dell’umanità dia un valore aggiunto in termini di visibilità non indifferente.
Elemento che trova conferma nel fatto che ben il 37% dei turisti mossi da interessi culturali segnala il riconoscimento Unesco quale prima variabile di scelta di una destinazione (dato che nella componente estera della domanda sale al 40%).