PMI - 11 dicembre 2023, 10:58

“Il nuovo Pnrr accende la voglia d'investire delle imprese agricole”.

“Il nuovo Pnrr accende la voglia d'investire delle imprese agricole”.

Per il presidente di Confagricoltura la rimodulazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza è molto positiva per rafforzare produzione ed export dell'intero settore agroalimentare.

E’ molto soddisfatto Giansanti per i segnali venuti dal "Pnrr agricolo" che ha visto raddoppiare il budget favorendo in particolare i contratti di filiera e l'agrivoltaico (che triplicherà la potenza installata). Temi che saranno al centro, il 12 dicembre a Roma, dell'assemblea di Confagricoltura, alla quale prenderà parte anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Contratti di filiera e agrivoltaico sono quindi due misure in grado di incidere su aspetti chiave per lo sviluppo del settore. “I contratti di filiera favoriranno le aggregazioni e il gioco di squadra - dichiara Giansanti al Sole 24 Ore, nell'intervista con Giorgio Dell'Orefice - in direzione di un altro grande obiettivo: il rafforzamento della produzione agricola italiana. Oggi riusciamo a coprire a malapena il 75% della domanda di materie prime della nostra industria alimentare. Dobbiamo poter arrivare al 100% e in questo modo supportare anche lo sviluppo delle nostre esportazioni" che è anche "la migliore contromisura all'Italian sounding".

La grande attenzione all'agrivoltaico per il presidente di Confagricoltura deriva "dalla possibilità di rafforzare l'approvvigionamento energetico delle imprese. Abbiamo la necessità di avere il minor costo energetico possibile. E per questo è stato fondamentale superare il vincolo dell'autoconsumo. Ottenuta la possibilità di poter cedere ad altri l'energia elettrica prodotta, le domande degli imprenditori hanno spiccato il volo con la possibilità di triplicare la potenza installata rispetto alle previsioni". Sono investimenti che rafforzano la capacità competitiva dell'agroalimentare Made in Italy, sottolinea, “Ci auguriamo ora che allacci in rete e autorizzazioni possano permettere alle imprese di concludere entro il 2026 i propri progetti”.

Per ciò che riguarda il ‘nodo’ del credito, Giansanti spiega come si stiano mettendo in pista progetti immaginati quando il costo del denaro non era quello attuale, forse era addirittura negativo. “Per questo guardiamo con attenzione anche al negoziato UE sul rientro del debito dal quale possono derivare condizioni molto penalizzanti per le imprese”.

 

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