La pensione è attesa con impazienza da tutte quelle persone che, dopo anni di duro lavoro, non vedono l’ora di potersi finalmente dedicare a loro stessi e ai propri hobby.
Benché l’età pensionabile stia subendo un continuo innalzamento, destinato ad allontanare la tanto agognata meta, esistono diverse soluzioni per andare in pensione prima, come l’APE sociale e il pensionamento anticipato per i lavoratori precoci.
Se da un lato tutte queste formule possono soddisfare il desiderio di chi vuole mettere fine quanto prima alla propria vita lavorativa, dall’altra costringono a fare i conti con l’ammontare dell’assegno pensionistico, non sempre particolarmente elevato.
Perché risparmiare per la pensione
Percepire una pensione bassa significa non solo non poter mantenere lo stesso tenore di vita, ma anche dover rinunciare a fare quel viaggio sognato da tutta una vita, ad acquistare una piccola casa in montagna per trascorrere una vecchiaia lontano dal caos cittadino e via dicendo.
Insomma, dopo un’intera vita di lavoro, si rischia di non potersi togliere nemmeno qualche sfizio e di dover fare costantemente i conti con il portafoglio vuoto e il conto in rosso.
Iniziare per tempo a mettere da parte qualche risparmio consente di non trovarsi in questa situazione o, per lo meno, di ridurre i problemi. In base al capitale che si sarà riusciti a mettere da parte, ci si potrà regalare una vita post-lavorativa più o meno appagante, soddisfacente e ricca di esperienze.
Come aumentare i propri risparmi per una pensione serena
Risparmiare è meno difficile di quanto si possa pensare. Esistono naturalmente situazioni che rendono più complesso mettere da parte un po’ di soldi per il futuro. Basti pensare agli stipendi sempre più bassi, ai contratti di lavoro sempre più brevi e all’inflazione crescente che porta a un innalzamento costante del costo della vita.
Nonostante questo, con qualche piccolo accorgimento, è possibile ridurre le uscite e, di conseguenza, aumentare i propri risparmi.
Per riuscirvi, è necessario, in primo luogo, calcolare con cura l’ammontare di tutte le entrate mensili, individuali o familiari. Oltre agli stipendi, è necessario prendere in considerazione anche entrate extra, come i diritti d’autore o gli affitti.
Fatto questo, si può procedere con il calcolo delle uscite. In primo luogo, è necessario effettuare una suddivisione accurata tra uscite non eliminabili e uscite più o meno superflue. Tra le prime sarà necessario includere le rate del mutuo o dei prestiti attivi, l’affitto, i costi delle utenze, della spesa alimentare e del mezzo di trasporto utilizzato per recarsi al lavoro. Tra le seconde andranno incluse ad esempio cene fuori, cinema, teatro e acquisti non indispensabili.
A questo punto è possibile ridurre le uscite procedendo in diversi modi, in base ai propri obiettivi e all’ammontare delle entrate mensili sulle quali si può contare:
- eliminare le spese superflue;
- adottare qualche strategia per ridurre le uscite non eliminabili;
- applicare la regola del 50/30/20;
- attendere almeno 24 ore prima di effettuare un acquisto non indispensabile.
Il denaro risparmiato potrà essere tenuto sul conto corrente, versato su un conto deposito, destinato a una pensione integrativa o investito. Per individuare la soluzione migliore, è sempre preferibile chiedere consiglio a un consulente finanziario.