Testo di Marcello Guadalupi
Si è concluso al Lingotto di Torino il congresso dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Italiani. Un congresso che mancava da otto anni e che ha visto la partecipazione di oltre 1.800 commercialisti provenienti da tutta Italia. “Lavoriamo insieme per il nostro futuro” è stato il motto che ha lanciato il presidente Elbano De Nuccio riaccendendo l’orgoglio e l’entusiasmo dei 120.000 iscritti.
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Il Presidente ha, inoltre, aggiunto: “Prendiamoci cura del cuore della nostra attività, ossia la consulenza fiscale, battiamoci perché sia sempre più semplice e più gratificante operare in questo ambito, poniamo con forza l’idea di assegnare ai commercialisti il ruolo di certificatori ogni qualvolta ci sono operazioni in cui si verifica un trasferimento di fondi pubblici verso il sistema economico. Su questi temi il Consiglio nazionale è impegnato quotidianamente, è una parte importante del nostro mandato. Ma voglio lanciare un appello ai nostri colleghi: guardiamo con curiosità e impegno anche a nuovi ambiti professionali, facciamoci trovare pronti dai cambiamenti che il mercato ci prospetta, assumiamo un atteggiamento proattivo rispetto al nuovo che avanza. Questa non è un’opzione, ma una precondizione per ogni ragionamento sul futuro della professione. Cambiando si sopravvive e si cresce, restando ancorati ad un presente che in parte è già il passato, rischiamo di perire. È per questo che parlo di cambiamento culturale come scelta strategica obbligata”.
Parole che hanno scaldato la platea in questi tre giorni di lavori che hanno visto impegnare l’intera categoria su temi importanti quali l’intelligenza artificiale, PNRR e delega fiscale. Troppi anni sono trascorsi dall’ultimo congresso per una categoria che aveva bisogno di ritrovare un proprio leader. E De Nuccio ne era consapevole affermando: “Il significato che ha questo appuntamento lo riassumo in una parola: ritrovarsi. Ritrovare l’orgoglio di appartenere alla categoria. Superare le divisioni del recente passato, fare networking, vivere assieme momenti di approfondimento tecnico-scientifico e di convivialità. Riscoprire il piacere di sentirsi parte di una comunità che lavora tutti i giorni al fianco di imprese e cittadini, per il bene del sistema economico nazionale e internazionale. Non è poca cosa, direi. Avevamo avuto una dimostrazione forte e palese di questa voglia di esserci e di stare insieme già al convegno nazionale di Bologna dell’ottobre scorso e agli Stati generali dello scorso maggio a Roma. Ma il Congresso ha un fascino tutto suo, è una “tradizione” che va rispettata e che per questo abbiamo voluto ripristinare”.
Tante le personalità politiche presenti, fra tutti il ministro Raffaele Fitto e il ministro Adolfo Urso con i quali si è discusso anche di delega fiscale.
Sul tema è intervenuto il tesoriere nazionale dei commercialisti con delega fiscale, Salvatore Regalbuto.
“In un momento storico come quello attuale, il sistema fiscale non può continuare ad essere percepito come vessatorio”, dichiara Salvatore Regalbuto, che prosegue “Pagare i tributi è un dovere civico prima che giuridico, ma tale dovere deve essere bilanciato dal diritto a vedere efficacemente utilizzate le risorse pubbliche e dall’esigenza di poter adempiere in un contesto di certezza del diritto. Se il sistema tributario saprà evolversi in questa direzione sarà l’intero sistema Paese a beneficiarne. E in questo contesto bisognerà operare per semplificare e razionalizzare il sistema e, contestualmente, per disegnare regole certe che consentano di raggiungere il corretto equilibrio tra le indispensabili esigenze di gettito e la necessità di utilizzare la leva fiscale per il sostegno a famiglie e imprese soprattutto attraverso azioni che premino la creazione di lavoro, che rappresenta il pilastro fondamentale che regge un’economia moderna, e sostengano l’aumento della produttività e competitività di imprese e professionisti premiando coloro che assumono, investono e innovano. Siamo fiduciosi che, anche grazie all’ausilio qualificato dei Commercialisti, molti di questi obiettivi, delineati dalla Legge Delega, potranno essere raggiunti”.
Il Congresso Nazionale dei Commercialisti si è concluso con la proclamazione dei vincitori delle tre borse di studio istituite dal Consiglio nazionale della categoria in memoria di Fabiana De Angelis, Nicoletta Golisano e Antonio Novati, i commercialisti tragicamente assassinati nell’esercizio dell’attività professionale.
Le borse di studio – ciascuna del valore di 2.000 euro – sono state assegnate a Cristina De Silva di San Vitalino (Napoli), Alessio Fiorese di Padova e Giulia Guazzaroni di Osimo (Ancona). In sala erano presenti anche i familiari dei tre commercialisti scomparsi.
"Gli eventi drammatici che hanno portato nei mesi scorsi alla tragica morte di nostri tre colleghi hanno sconvolto la comunità dei centoventimila commercialisti – ha affermato il presidente dei commercialisti Elbano de Nuccio –. Siamo convinti che la loro memoria vada onorata al meglio: è questo l’impegno che prendemmo con i loro famigliari e con tutti i colleghi ai nostri stati generali di maggio e che confermiamo oggi. Assegnare delle borse di studio a dei giovani è uno strumento per tenere vivo il ricordo dei tre colleghi periti, ma anche un mezzo per ricordare a noi e alle Istituzioni che dobbiamo mettere tutti più impegno per rendere più chiaro il delicato compito al servizio dello Stato svolto dai commercialisti, in situazioni spesso davvero rischiose”.
In conclusione il presidente De Nuccio ha affermato: "Credo che questo sia il Congresso nazionale che ripaga a pieno il lavoro che abbiamo fatto in questo primo anno di consiliatura. Lo abbiamo fatto con intensità, con passione, con determinazione".
Un congresso che certamente lascerà il segno proprio per l’entusiasmo che ha riacceso nei commercialisti italiani che da tempo attendevano di ritrovarsi uniti da intenti comuni. L’unità sarà certamente il fattore vincente di questo rinnovato Consiglio Nazionale.