PMI - 28 settembre 2023, 09:39

Presentato l’Outlook Abi-Cerved 2023-2025 sui crediti deteriorati delle imprese

Tasso di deterioramento dei crediti alle imprese: nel 2023 livelli più alti del pre-Covid (3,1%), nel 2024 picco del 3,8%, nel 2025 nuova riduzione (3,1%)

Inflazione, politica monetaria restrittiva della Bce e rallentamento della crescita determineranno un aumento dei nuovi crediti deteriorati fino a tutto il 2024, 

quando i tassi di deterioramento del credito raggiungeranno i livelli massimi dal 2016; nel 2025 nuovo calo sui livelli di quest’anno. I rialzi più consistenti 

riguarderanno nel 2023 le medie imprese dell’industria mentre nel complesso del triennio prevalentemente le microimprese, del settore agricolo e delle costruzioni

Roma, 28 settembre 2023 - Inflazione, politica monetaria restrittiva della Bce con conseguente aumento dei tassi di interesse e rallentamento dell’economia si traducono in una nuova crescita dei crediti deteriorati (non performing loans) che nel prossimo biennio aumenteranno in maniera significativa rispetto ai livelli storicamente bassi registrati negli anni precedenti. In base alle stime di Abi e Cerved, infatti, nel 2023 il tasso di deterioramento del credito alle imprese (l’indicatore che esprime la percentuale dei crediti in bonis all’inizio del periodo che nel corso dell’anno diventano non performing) toccherà il 3,1% dal 2,2% del 2022, superando per la prima volta i valori pre-Covid che si attestavano nel 2019 a 2,9%. 

Nel 2024 si prevede poi un ulteriore aumento che porterà l’indice a raggiungere un picco del 3,8%, il valore più alto dal 2016, mentre nel 2025 la tendenza si invertirà, con una riduzione dei nuovi crediti deteriorati che riporterà il tasso di deterioramento al 3,1%, quindi sempre su valori più alti del 2019 ma ben lontani dai massimi fatti registrare nel 2012 (7,5%). Sono i principali risultati dell’Outlook Abi-Cerved 2023-2025, un report che Abi e Cerved realizzano periodicamente sulle stime dei flussi dei nuovi crediti deteriorati delle imprese (dati che oltre alle sofferenze includono i crediti che le banche devono classificare come inadempienze probabili o crediti scaduti), con dettagli dimensionali, per settore e per area geografica.

 

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