Quattro i record infranti tra giugno e luglio, tra cui il giorno e il mese più caldi della storia. Guterres: iniziata “l’era dell’ebollizione globale”. Ma per gli esperti “siamo ancora in tempo per garantire un futuro vivibile a molti”. 28/7/23
“Non sono a conoscenza di un periodo simile in cui tutte le parti del sistema climatico si trovassero in un territorio da record o anomalo”. Queste le parole di Thomas Smith, geografo ambientale della London School of Economics, riportate dalla Bbc in un lungo approfondimento dedicato alle preoccupanti variazioni climatiche a cui abbiamo assistito tra giugno e luglio.
Quattro i record infranti durante quest’estate: il giorno più caldo mai registrato a livello globale, il giugno più caldo, le ondate estreme di riscaldamento dei mari, il ghiaccio antartico al minimo. “La Terra si trova in un territorio inesplorato”, ha commentato Paulo Ceppi, docente di scienze climatiche dell'Imperial College di Londra.
Il giorno e il mese più caldi
Il mondo ha vissuto il suo giorno più caldo il 6 luglio, quando la temperatura ha superato per la prima volta la media globale dei 17 gradi, arrivando a 17,08, mentre il 5 e 7 luglio si sono registrati 17,07 gradi. “Gli esseri umani sono al 100% responsabili di questa tendenza al rialzo”, ha commentato Friederike Otto, climatologa dell'Imperial College di Londra. Sempre sulle temperature fuori dal comune, il segretario generale dell’Onu António Guterres ha dichiarato che la Terra è ormai passata dall’epoca del riscaldamento globale a “un’era di ebollizione globale”.
geografo Thomas Smith ha aggiunto alla Bbc: “Se sono sorpreso da qualcosa, è che stiamo vedendo questi record battuti a giugno. El Niño normalmente non ha un impatto globale fino a cinque o sei mesi dall'inizio della sua azione”. El Niño, spiega Smith, è la più potente fluttuazione climatica naturale del mondo (porta acqua calda in superficie nel Pacifico tropicale, spinge aria calda nell'atmosfera e aumenta le temperature), ma lo fa con tempi più dilatati rispetto a quelli registrati quest’anno.
La temperatura media globale di giugno 2023, sottolinea la Bbc, è stata la più calda mai registrata: ha infatti superato di 1,47 gradi quella di un “tipico giugno” del periodo preindustriale, e secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite potrebbe accadere lo stesso anche a luglio. Un trend in peggioramento già dagli anni passati: basti pensare che secondo un recente rapporto Ispra, il 2022 era stato il quinto anno più caldo della storia del pianeta, e in Italia sempre il 2022 è risultato l’anno più caldo dal 1961.
Fonte Asvis