NASCE UIFOR, IL SINDACATO CHE VUOLE RAPPRESENTARE I DUE MILIONI DI FORFETTARI
OBIETTIVO, ABOLIRE IL REGIME ORDINARIO PER UN NUOVO SISTEMA FISCALE
n esercito particolare di partite Iva che ha bisogno di una tutela dinamica. Lo scopo è di dare vita a un meccanismo virtuoso che garantisca zero burocrazia, massima semplificazione, controlli ridotti all'osso e una serie di benefici indiretti. Un vero e proprio cambio di paradigma che tuttavia va spiegato, nei suoi aspetti positivi, sensibilizzando l'opinione pubblica, spiega Vincenzo Castellano...
Un esercito di due milioni di partite Iva che merita una tutela sindacale ad hoc che prima non c'era. Sono i cosiddetti forfettari la cui fascia, dopo i recenti interventi normativi, si è allargata sempre di più. Nasce con l'intento di rappresentare le loro esigenze una nuova sigla sindacale. Si chiama Uifor, acronimo di Unione italiana forfettari, e si pone l'obiettivo di dare voce a lavoratori che spesso non ne hanno: "Il problema -sostiene Vincenzo Castellano, che di Uifor è il presidente della Commissione tecnico-scientifica- è che, pur essendo difesi dai rispettivi Ordini professionali o, più in generale, dalle varie Associazioni di categoria rappresentano, al loro interno, una minoranza difficilmente ascoltata. Da qui, la necessità di dare vita a qualcosa di mirato che sappia interpretare le loro necessità. Del resto, passando, come requisito, dai 65mila agli 85mila euro di fatturato, non siamo più davanti a un semplice escamotage fiscale, volto a dare respiro a un'attività che si affaccia sul mercato, ma a qualcosa di più organico e strutturale".
I dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, relativi alle dichiarazioni fiscali del 2021, riferiti ai redditi del 2020, sono del resto chiari ed eloquenti. Il numero di soggetti, con una partita Iva a regime forfettario, sono cresciuti a quota 1,6 milioni, in linea rispetto all'anno precedente. Nel 2022, poi, sono stati 239.131 i soggetti che hanno aderito al regime forfettario (anziché al regime fiscale ordinario). Queste adesioni rappresentato il 47,7% del totale delle nuove aperture di partita Iva. Nel primo trimestre 2023 sono stati 96.761 i soggetti che hanno aderito al regime fiscale forfetario, pari al 54,4% del totale delle nuove aperture: "Siamo davanti a una categoria vera e propria -afferma ancora Castellano- che va tutelata in modo dinamico. Vogliamo, ad esempio, spiegare al legislatore che alcuni interventi normativi vanno a ledere diritti acquisiti, che quest'esercito così composito è una delle ruote motrici dell'economica italiana, che occorre rivedere la fiscalità introducendo, anche per i forfettari, l'Iva. Un aspetto, quest'ultimo, che solo apparentemente potrebbe sembrare penalizzante".
Secondo la Uifor, dunque, la mancata applicazione dell'Iva ai forfettari introduce un elemento di scompenso sul mercato e rappresenta un non sense: "Il ragionamento che sorregge questa richiesta -continua Castellano- è molto semplice. Siamo dell'idea che, applicando l'Iva anche a questa categoria, si creerebbero i presupposti per cancellare il regime ordinario. Noi insomma vogliamo, da un lato, difendere i diritti acquisiti e, dall'altro, lavorare a una riforma organica fiscale che permetta di abbandonare il sistema ordinario tradizionale. Il punto di ricaduta insomma è quello di dare vita a un sistema flat tax a scaglioni che possa essere d'aiuto agli autonomi e imprenditori individuali e, nello stesso tempo, salvaguardare il principio sacrosanto della progressività. Un meccanismo virtuoso che vuol dire zero burocrazia, massima semplificazione, controlli ridotti all'osso e una serie di benefici indiretti. Pensando magari ad alcune semplici soluzioni come quella di permettere la deducibilità di parte delle spese per l'assunzione di dipendenti che, di certo, aprirebbe molti spazi occupazionali. Un vero e proprio cambio di paradigma che tuttavia va spiegato, nei suoi aspetti positivi, sensibilizzando l'opinione pubblica. Altro aspetto, questo, fondamentale".
Ma le proposte di Uifor non terminano qui: "L'altra esigenza -afferma Castellano- è di dare la possibilità anche a questi lavoratori di partecipare a bandi e gare di appalto con maggiore competitività, dando vita per legge alla possibilità di creare nuovi soggetti economici. Le Stf, le Società tra forfettari, avrebbero il pregio di incentivare l'aggregazione fra più soggetti e, perché no, di ampliare le opportunità imprenditoriali e professionali. Laddove invece serva avere come riferimento una persona giuridica, sarebbe opportuno creare i presupposti normativi per far nascere vere e proprie cooperative che raccolgano, categoria per categoria, questo particolare esercito di partite Iva. Una gamma di proposte che punta a salvaguardare lavoratori e professionisti ma, nello stesso tempo, a migliorare nel complesso il tessuto produttivo del Paese". Uifor che diventa Uiforyou per le rappresentanze territoriali: "La prossimità -conclude Castellano- è per noi un valore. Saremo presenti ovunque ma, nello stesso, tempo, abbiamo l'ambizione di dialogare con gli altri Paesi europei. Abbiamo un obiettivo, aggregare, a livello continentale, tutti i contribuenti con regime forfettario. Un sogno che presto diventerà realtà".