Le imprese artigiane apprezzano il superamento del reddito di cittadinanza previsto nel DL lavoro, distinguendo tra gli interventi di contrasto alla povertà per le persone non occupabili ed i percorsi per favorire le politiche attive del lavoro. E’ quanto ha indicato Confartigianato nell’audizione davanti alla Commissione lavoro del Senato, sottolineando la necessità di interventi per rafforzare la domanda di lavoro da parte delle imprese.
La Confederazione inoltre valuta positivamente la semplificazione della normativa in materia di lavoro, in particolare l’allentamento delle rigidità sui contratti a tempo determinato e la riduzione degli oneri a carico delle imprese introdotti dal decreto trasparenza.
Confartigianato sollecita la cancellazione del contributo addizionale dello 0,5% per i rinnovi dei contratti a termine e la modifica della norma sulla comunicazione delle dimissioni.
Elemento positivo anche l’introduzione dell’incentivo per l’assunzione dei giovani NEET nel secondo semestre dell’anno in corso anche con contratti di apprendistato professionalizzante.
La Confederazione inoltre sottolinea che la riduzione del costo del lavoro deve essere un obiettivo centrale e pur apprezzando l’intervento sui lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, evidenziano l’esigenza di un intervento strutturale che punti al taglio del costo del lavoro anche per le imprese attraverso la revisione e/o eliminazione di voci di costo che incidono sul cuneo fiscale. Un primo intervento potrebbe essere la detassazione e decontribuzione degli aumenti salariali e delle voci retributive derivanti dalla contrattazione collettiva, comprese le misure di welfare operate dalla bilateralità.
Positivo infine il rifinanziamento del Fondo Nuove Competenze per sostenere l’aggiornamento della professionalità dei lavoratori a seguito della transizione ecologica e digitale. Tuttavia all’aumento delle risorse devono corrispondere meccanismi e criteri per agevolare l’accesso alle imprese di minori dimensioni.