News - 16 marzo 2023, 04:51

La relazione tra donne e finanza: indipendenza economica e gender gap...seconda parte

La relazione tra donne e finanza: indipendenza economica e gender gap...seconda parte

Gender pay gap

Il divario di genere è ancora diffuso e molto sentito nel nostro Paese. Il 66,4% delle intervistate ritiene che le donne italiane abbiano una minore indipendenza finanziaria rispetto agli uomini. Individuando tra le due principali cause al problema il lavoro non retribuito (58,3%) e la consapevolezza che gli uomini guadagnino ancora più delle donne (50%).

Tra coloro che non si sentono finanziariamente indipendenti, più della metà (50,8%) afferma di non guadagnare abbastanza, trovandosi dunque ‘costretta’ a dipendere da qualcun altro. Ciò si riflette anche nella gestione delle spese casalinghe, sebbene rispetto al passato – in cui erano principalmente i padri di famiglia ad occuparsi di tali spese (51,7%) – oggi 4 donne su 5 auspicano una eguale ripartizione delle spese all’interno del nucleo familiare con il partner.

Michele Centemero, Country Manager Italia di Mastercard: “Crediamo che non esista progresso economico senza inclusione, e questo è ancora più vero in un’economia sempre più digitale. La ripresa economica, infatti, passa dal ricostruire un tipo di crescita che sia inclusiva e sostenibile, mettendo le donne nelle condizioni di esprimere tutto il loro potenziale. Ci sono però ancora grandi passi da fare e barriere da superare per colmare il divario di genere. Come Mastercard, il nostro ambizioso obiettivo è quello di includere un miliardo di persone nell’economia digitale entro il 2025, e le donne sono per noi un obiettivo importante. A tal fine siamo attivi con diversi progetti anche a livello locale per contribuire alla costruzione di una società più equa e sostenibile”.

Cristiana Rampazzi, Responsabile dei programmi di educazione finanziaria per le donne di Banca d’Italia:“La partecipazione delle donne nel mercato del lavoro è ancora troppo bassa, soprattutto se guardiamo agli altri paesi. Inoltre, il lavoro delle donne in Italia è concentrato in alcuni settori, per la maggior parte non molto remunerativi. Nonostante le azioni intraprese in Italia, come la legge Golfo-Mosca, le donne non hanno ancora raggiunto davvero le posizioni di potere. È arrivato il momento di cambiare. Il divario di genere si rileva anche rispetto ai livelli di cultura finanziaria. Per colmarlo siamo impegnati con il progetto di educazione finanziaria "Le donne contano".”

 Paola Soccorso, Consigliere Ufficio Studi Economici CONSOB:

“La mia esperienza sul tema mi ha fatto capire che la narrativa dell’insegnamento delle materie STEM potrebbe essere utilmente rinnovata. Con specifico riferimento all’economia e alla finanza, alcuni docenti sono purtroppo impreparati e avere dei materiali ben costruiti può essere di grande aiuto per loro. Proprio per questa ragione, partendo da un racconto che ho scritto per mia figlia su temi connessi al mercato finanziario, abbiamo organizzato una serie di incontri con docenti della scuola primaria e avviato un focus group per capire come portare contenuti di questo tipo nelle classi. In attesa di una legge che integri nei programmi scolastici l’educazione finanziaria, offrire materiali e strumenti ‘chiavi in mano’ a supporto della didattica è una buona soluzione per affrontare il tema in modo efficiente e interattivo.”

“Gli uomini e le donne che decidono di investire hanno un diverso rapporto col denaro: i primi hanno una bassa propensione al risparmio e una più alta all’investimento rischioso; le donne, invece, propendono alla preservazione del capitale “afferma Michele Mingirulli, Coordinatore Advisory Retail Banking & Life Banker BNL-BNP Paribas. “Quanto all’importanza di investire in programmi di education per diffondere le conoscenze di personal finance, noi di BNL BNP Paribas ci crediamo davvero molto, per questo abbiamo scelto di realizzare una serie podcast “Big Match – Sfide di Finanza e sport” per parlare di cose complesse come la finanza, in modo semplice e diretto attraverso l’utilizzo della metafora sportiva.

Amedea Pennacchi, Presidente di PWN Rome: “Non può esserci empowerment femminile senza consapevolezza e indipendenza economica. Le donne fanno ancora fatica a misurarsi con le questioni del potere e del denaro, ma per raggiungere la parità devono imparare a chiedere e a fare i conti con il potere, il potere dell’empatia, di cambiare e far accadere le cose ai fini della parità e dell’inclusione”.

 

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