Vivere a colori nel 2020: ogni regione ha il suo colore
Vivere a colori nel 2020 significa essere messi tutti a dura prova dal colore delle zone decise dal Governo
Vivere a colori non è solo un brano di successo ma è un po’ quello che stiamo sperimentando in questo 2020 sulla nostra pelle. Il colore delle regioni deciso dal Governo, rosso, arancione o giallo, sta mettendo a dura prova non solo imprese e professionisti, ma le stesse Amministrazioni Pubbliche.
Negli ultimi giorni i Governatori hanno chiesto di rivedere il sistema di definizione delle classi colorate riducendo i parametri da oltre 20 a 5, ma incassando – per il momento – un no deciso dal Ministro Speranza.
Ora, una domanda sorge spontanea: se questi parametri sono importanti, perché chiederne la riduzione? E se invece non sono rappresentativi dello stato in cui versa la situazione epidemiologica del nostro Paese perché sono stati adottati? Come al solito, un’altra domanda che rischia di rimanere senza risposta.
Ma in questo periodo sono tante le domande che, occupandoci di partite iva, ci stiamo facendo: il bonus vacanze (da poco prorogato anche per il 2021 ma usato da un numero esiguo di famiglie) era proprio necessario? E cosa dire del bonus monopattino (un bene assolutamente superfluo e usato oggi solo più per moda che per bisogno)?
A proposito di moda, le scarpe da 12 euro della Lidl diventano un must, mentre dovrebbe esserlo il buon senso: c’è già troppa povertà in giro e i prossimi mesi non lasciano sperare in una ripresa rapida.
Siamo al verde. E non è il colore di un’altra zona del nostro Bel Paese.