Vincenzo Figuccia, Deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, ci presenta la sua analisi e le sue proposte sulla situazione ecomico-sociale del nostro Paese
“Una scelta infelice quella del Governo Conte, che anche con l’ultimo Dpcm colpisce indiscriminatamente tutti”. A dirlo è il deputato all’Ars Vincenzo Figuccia, al quale abbiamo chiesto un’analisi sulla situazione economico-sociale del nostro Paese alla luce delle nuove disposizioni di legge che colorano l’Italia di fatto dividendola.
On. Figuccia, qual è il suo pensiero sulle disposizioni del Governo che hanno promesso rilanci e ristori per diverse categorie di imprese colpite dall’emergenza?
“Altro che rilanci e ristori, senza un adeguato confronto con le Regioni, si è deciso di colpire ancora una volta i cinema, i teatri, le palestre, i baristi, i ristoratori e categorie come quella degli ambulanti fieristi che mai hanno ricominciato la loro attività. Ma dove sono i fantomatici ristori che dovranno accompagnare le restrizioni a colori? Di fatto, il governo si conferma nemico delle partite Iva, degli imprenditori, di chi fa del proprio meglio anche nella nostra regione (la Sicilia ndr) per far fronte ad una situazione eccezionale. Si calpesta un esercito produttivo di 5,3 milioni, il 23,2% degli occupati totali in Italia e, oltre 2 mila solo in Sicilia”.
Qual è la reale situazione in Sicilia?
“Le partite Iva siciliane aperte nell’ultimo decennio non riescono a superare quelle che, invece, sono state costrette a chiudere, ma nemmeno ad eguagliarne lontanamente il numero. Secondo i dati elaborati da Unioncamere Sicilia, l’ultimo decennio si è chiuso con un saldo negativo pari a -3.792: nel dettaglio, tra il 2010 e il 2019 nell’Isola sono state aperte 280.143 partite Iva, a fronte di ben 283.935 chiusure. A tal proposito è opportuno sottolineare come dal Rapporto dell’osservatorio delle partite IVA del dipartimento Finanze relativo al terzo trimestre del 2020, emerge una crescita di aperture della Partita Iva da parte di soggetti non residenti. Ecco che in questo senso la digitalizzazione aziendale e più in generale la globalizzazione, favoriscono il proliferare di un universo e-commerce e virtuale che fa da annoso contraltare alla presenza fisica, materiale e sociale di quelle partite iva che operano concretamente nel tessuto socio-economico di un Paese”.
Quali potrebbero essere, secondo lei, alcune misure utili alle quali lo Stato non ha pensato per le PMI?
“Ci troviamo ad affrontare una vera e propria ecatombe, un’evaporazione economica finanziaria. Ma davanti a tanta consapevolezza, davanti agli sforzi e ai sacrifici di chi si misura quotidianamente con il proprio know how, il governo avrebbe potuto validare le proposte arrivate da più parti che avrebbero avvalorato un’azione che oggi si sta rivelando invece totalmente inefficace. Non c’è una moratoria fiscale per tutelare le zone, anche quelle non ancora rosse, un protocollo per curare da subito a casa i malati non gravi per non intasare gli ospedali e garantire le cure a tutti gli altri malati; non si vedono soldi sui conti correnti di tutti i lavoratori, soprattutto degli autonomi danneggiati; nell’oblio il pagamento della cassa integrazione e dei bonus arretrati oltre che l’avallabile condono di tutti i debiti che la Pubblica Amministrazione vanta nei confronti di privati, famiglie e imprese. Il risultato è che un paventabile lockdown 2.0 finirebbe per spazzare via quel che resta di questo patrimonio inestimabile che andrebbe difeso con ogni strumento da chi governa il Paese”.
In questo scenario il Movimento che rappresenta – Cambiamo la Sicilia – ha formulato delle proposte percorribili e di breve termine?
“Tralasciando sia l’irresponsabilità di aver promesso un ristoro immediato senza però stanziare una somma adeguata sia l’assurdo spreco di risorse di cui questo Governo si sta rendendo protagonista a colpi di pc e monopattini, chiediamo che venga rifinanziato con urgenza il fondo a copertura del contributo per le partite IVA e un impegno da parte del Ministro dell’Economia a individuare una data certa entro la quale sarà erogato alle aziende che ne hanno fatto richiesta”.