Pubblicato il Decreto Ristori quater che introduce alcune importanti novità a sostegno di imprese e lavoratori, fra cui la rateazione dei debiti fiscali.
A pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 297 del 30 novembre 2020, il Decreto Ristori quater (D.L. 30 novembre 2020, n. 157), nel suo tentativo di far fronte alle gravi ripercussioni economiche legate all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo da diversi mesi ormai, si lascia alle spalle malcontenti e contrarietà inevitabili. Le diverse misure finanziarie a sostegno di imprese e lavoratori si ripetono in diverso modo dall’inizio della pandemia.
Analizzando i 27 articoli di cui è composto il decreto, si passa dalle proroghe per imprese e professionisti delle scadenze fiscali del 30 novembre, al rinvio al 1° marzo 2021 della scadenza della rottamazione ter e del saldo e stralcio prevista per il prossimo 10 dicembre. E poi ancora dall’ammissione ai contributi a fondo perduto del primo Decreto Ristori di diverse categorie di agenti e rappresentanti di commercio, alla cancellazione della seconda rata IMU ai soggetti passivi d’imposta e così via. Ci sono, inoltre, novità per i trattamenti di integrazione salariale del decreto Agosto con l’incremento a 18 settimane e l’ampliamento della platea dei lavoratori; nuovi aiuti per gli stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e per i lavoratori impiegati nel settore dello sport.
L’art. 7 del decreto, “Razionalizzazione dell’istituto della rateizzazione”, interviene proprio sul senso di dilazione del pagamento, prevedendo che, su richiesta del contribuente che dichiara di versare in temporanea situazione di obiettiva difficoltà dimostrata con apposita documentazione, si conceda la ripartizione del pagamento delle somme iscritte a ruolo fino a un massimo di 72 rate mensili.
Dall’entrata in vigore del decreto, infatti, ed entro la fine del 2021 si può presentare domanda per il pagamento delle cartelle a rate fino ad un importo massimo pari a 100mila euro. In questo frangente viene disposto che fino alla data dell’eventuale rigetto o accoglimento della stessa, siano sospesi i termini di prescrizione e decadenza; non possano essere iscritti nuovi fermi amministrativi e ipoteche, ad eccezione di quelli già iscritti alla data di presentazione e non possano essere avviate nuove procedure esecutive. Non possono essere, comunque, dilazionate le somme oggetto di verifica effettuata prima del provvedimento di accoglimento della dilazione.
A seguito dell’accoglimento dell’istanza, poi, il pagamento della prima rata determina l’estinzione delle procedure esecutive precedentemente avviate, a condizione che non si sia ancora tenuto l’incanto con esito positivo o non sia stato già emesso il provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati.
Sempre in riferimento alle nuove domande di dilazione richieste entro la fine del 2021, passano da 5 a 10 il numero di rate, anche non consecutive, che, se non pagate, determinano la decadenza della rateizzazione. I contribuenti già decaduti da piani di dilazioni precedenti, potranno presentare una nuova richiesta di rateizzazione per le somme ancora dovute, senza la necessità di saldare gli importi scaduti.
“Sicuramente tante altre cose si possono e si devono fare – afferma il Presidente della Confederazione ASSO (Associazionismo Sindacale Solidale Organizzato), Diego Pizzicaroli – ma questi piccoli passi si posizionano sulla buona strada. Noi, come Confederazione, abbiamo lavorato, stiamo lavorando e lavoreremo, a stretto contatto con le specifiche commissioni per dare un segnale di comprensione e un ulteriore aiuto per affrontare la profonda crisi che sta coinvolgendo un numero infinito di aziende, imprenditori, professionisti e lavoratori”.
Daniela Pellegrino