Pare proprio che lo sport nazionale sia quello del tira-e-molla, che crea non poca confusione in imprese, professionisti e cittadini.
Solo quelli della mia generazione o giù di lì si ricorderanno di Tiramolla, personaggio dei fumetti ideato nel lontano 1952 dal genio del compianto Roberto Renzi e protagonista di storie per oltre quarant’anni.
Ora, senza prestare il fianco a facili battute (il nome dell’ideatore non ha nulla a che vedere con il Matteo nazionale), pare proprio che Tiramolla sia destinato ad essere ancora protagonista della nostra storia. E non di quella a fumetti.
Solo qualche esempio recente: potremo andare a Natale a trovare i familiari in altri Comuni vicini? Prima no, poi forse poi…. staremo a vedere, ma è un bel tira-e-molla.
Accetteremo o no il MES? Prima assolutamente no, poi “vedremo” e ora, secondo me, le resistenze sono quasi tutte vinte.
E cosa dire degli ammortizzatori sociali per i professionisti, degli incentivi alle imprese e del cashback di Natale (che forse sarà pienamente operativo a capodanno ma contro il quale nel napoletano gli esercenti si sono già apertamente schierati promuovendo sconti a chi paga cash).
Renzi (ovviamente non l’ideatore del meraviglioso fumetto) metterà in crisi il Governo? Gli sarà offerta una poltrona da ministro per evitare che cada? Si, no, forse…
Questi solo alcuni degli ultimi esempi; il tira e molla nazionale è passato dalla legge sull’immigrazione ad Alitalia, da Autostrade alla didattica a distanza… siamo un Paese a cui piace giocare. Per questo, a fianco della Lotteria Italia, fra poco potremo godere anche della Lotteria degli scontrini.
Fortunatamente siamo anche un Paese intelligente, fatto da imprenditori e professionisti acuti e laboriosi, fatto da gente onesta e solidale. Quella solidarietà ed onestà che mal si sposa con la logica, purtroppo persistente, dell’italico tira-e-molla.
