PMI: osservatorio sulla finanza alternativa che nel 2020 ha avuto un ruolo fondamentale nel sostere le piccole medie imprese
La finanza alternativa nel 2020 ha avuto un ruolo fondamentale nel sostenere le Pmi con flussi prossimi ai 2,7 miliardi di euro. I canali non tradizionali attirano sempre di più le imprese italiane più piccole e più giovani.
I dati dell’Osservatorio sulla Finanza Alternativa redatto dal Politecnico di Milano mostrano che da luglio 2019 a giugno 2020 le risorse mobilitate dalla finanza alternativa alle PMI in Italia sono pari a circa 2,67 miliardi (+4% rispetto allo scorso anno). Secondo l’Osservatorio, l’incertezza legata alla situazione di emergenza socio-economica che stiamo vivendo, ha dato una notevole spinta all’invoice direct e al lending crowdfundig.
Giancarlo Giudice, autore dell’Osservatorio, sottolinea che “i segmenti equity e lending continueranno a crescere a doppia cifra in vista anche del nuovo Regolamento europeo appena adottato che consentirà alle piattaforme di operare su base transfrontaliera. Mentre per il 2021 mi aspetto un recupero del private equity grazie anche all’avvio di nuovi prodotti come gli Eltif».
Invoice trading
Il ruolo delle piattaforme di invoice trading italiane che consentono la cessione delle fatture per avere liquidità a breve termine è sempre più importante: nell’ultimo anno hanno mobilitato per le PMI 1,157 miliardi (+23% rispetto all’anno prima, quando il flusso era stato € 939,3 milioni). Si tratta del canale di finanziamento alternativo più utilizzato dalle PMI italiane, sia per via dell’aumento delle piattaforme attive, sia grazie al processo di integrazione tecnologica fra le piattaforme e i sistemi ERP delle imprese. Inoltre, la crisi sanitaria ha aumentato il flusso delle richieste da parte della PMI che avevano bisogno di liquidità immediata.
Direct lending
Sul direct lending non ci sono informazioni disponibili pubblicamente e si stima che siano poche le PMI italiane che hanno ottenuto un prestito diretto da fondi specializzati. Tuttavia, secondo la ricerca dell’Osservatorio, il contributo degli ultimi 12 mesi è di circa 32 milioni, più del triplo rispetto al periodo precedente.
Crowdfunding
Sono sempre di più le startup innovative e le PMI che hanno provato a raccogliere capitale di rischio sulle piattaforme Internet autorizzate: ben 547 aziende italiane hanno chiuso con successo 402 campagne raccogliendo 158,86 milioni. L’Osservatorio riporta che negli ultimi 12 mesi la raccolta è stata pari a 76,6 milioni (+56% rispetto all’anno scorso).
Nel complesso piattaforme di lending hanno erogato a titolo di prestito alle PMI italiane 339 milioni di euro e le aspettative di crescita sono state confermate, grazie anche all’immissione di capitali da parte di investitori professionali e all’apertura di nuovi portali. La raccolta negli ultimi 12 mesi analizzati dall’Oservatorio è stata pari a 179,6 milioni di euro, in aumento del 113% rispetto all’anno precedente.
Nel 2020, startup e piccole e medie imprese si sono affidate sempre più ai canali della finanza alternativa che ha registrato flussi intorno ai 2,7 miliardi. L’Osservatorio sulla Finanza Alternativa del Politecnico di Milano ha raccolto i dati relativi alle risorse mobilitate dalla finanza alternativa dalle Pmi da luglio 2019 a giugno 2020. Con circa 2,7 miliardi di flussi, l’osservatorio mostra una crescita del 4% rispetto allo scorso anno. Tuttavia, mentre l’invoice direct e il lending crowdfundig sono cresciuti, rimangono stabili i minibond e cala il private equity.
Minibond
Nell’ultimo anno le Pmi non finanziarie italiane che hanno emesso minibond sono state 348, di cui 47 per la prima volta quest’anno. Il controvalore collocato negli ultimi 12 mesi è stato di 331 milioni di euro (+50 milioni rispetto allo scorso anno).
Al momento il mercato si è stabilizzato ma si stima che continuerà a crescere nel medio termine grazie alle operazioni di sistema dei ‘basket bond’ pensati per le PMI. A ciò si aggiunga che il Decreto Rilancio ha istituito il Fondo Patrimonio PMI gestito da Invitalia con lo scopo di sottoscrivere, entro il 30 giugno 2021, obbligazioni o titoli di debito emessi contestualmente ad aumenti di capitale sociale di aziende impattate dal Covid-19.
ICOs e token offerings
Le Initial Coin Offerings (ICOs) consentono di raccogliere capitale su Internet offrendo in sottoscrizione token digitali e disintermediando completamente piattaforme terze e circuiti di pagamento tradizionali. Grazie alla tecnologia blockchain, i token consentono ai sottoscrittori di accedere a prodotti e servizi, a volte di partecipare attivamente al progetto imprenditoriale. Sono spesso scambiati su piattaforme specializzate e questo rende labile il confine fra le ICOs e la sottoscrizione di investimenti finanziari.
L’Osservatorio ha rilevato che il flusso delle offerte sul mercato per questi strumenti si è ridotto ai minimi a causa della nascita di nuove modalità che potrebbero avere sviluppi interessanti come le Initial Exchange Offerings (IEOs) e le Security Token Offerings (STOs).
Private equity e venture capital
Il mercato italiano del private equity e del venture capital risulta meno sviluppato rispetto a quello di altri Paesi europei. Stando alle statistiche pubblicate da AIFI, il mercato è in calo rispetto all’anno passato. Da luglio 2019 a giugno 2020 si stimano un flusso di 238 milioni per l’early stage (su 176 deal) e di 656 milioni per l’expansion (per 41 aziende). Nel breve termine non si prospettano incrementi significativi, ma potrebbe esserci una risalita nel medio termine grazie al decollo degli ELTIFe dei PIR alternativi e alle risorse disponibili per il venture capital.
Infine, è importante sottolineare che la raccolta che le PMI hanno effettuato sul mercato borsistico nel 2019 ha riguardato 132 società quotate, con una raccolta durante l’anno di 192,89 milioni in fase di IPO e 8,90 milioni in aumenti di capitale seasoned.