venerdì 01 Dicembre 2023
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Nuove tecnologie e mercato delle aste

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Nuove tecnologie e mercato delle aste

Il mercato delle aste di arte visiva, moderna e contemporanea (quelle che hanno di gran lunga la più alta quota di mercato) non ha subìto il crollo di mercato temuto, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie

Il primo semestre del 2020 è stato tragico anche per il settore delle aste di arte visiva, moderna o contemporanea che, a causa della pandemia, ha visto l’annullamento della maggior parte degli appuntamenti in calendario.

Come riporta “The Map Report” in un articolo del 14 gennaio, dopo il primo periodo in cui hanno accusato il colpo “le auction house si sono riorganizzate e, grazie alle aste online e alle cosiddette “ibride” (una via di mezzo tra sedute tradizionali e a distanza, con lotti appartenenti a categorie differenti), hanno addirittura recuperato. I tre big del comparto, Christie’sSotheby’s e Philips, se la sono “cavata” con una perdita del 26%, traducibile in 7,37 miliardi di dollari, rispetto la “stagione” precedente.

Mette conto, comunque, sottolineare che il 2019 è stato uno degli anni dalle performance più alte del decennio. E, quindi, sarebbe stato in ogni caso difficile fare meglio. 

Ma il dato più eclatante e più confortante è quello, per la “top 3”, relativo al secondo semestre del 2020, che ha registrato addirittura un +4,5% rispetto all’analogo periodo del 2019. 

Per quello che riguarda il mercato italiano, mancano ancora dati consolidati. Tuttavia, al di là dei numeri, il clima non è certo quello della disperazione. La più nobile casa d’asta italiana, Farsetti Arte, nell’appuntamento conclusivo dell’11-12 dicembre scorsi, ha registrato ottimi risultati, come i 272.000 euro per Ulysse, un olio su tela del 1928 di Alberto Savinio.

A conferma che anche nei periodi difficili gli autori in crescita non si fermano, nella seduta della “casa” di Prato, tra gli autori affacciatisi sul mercato dopo il 2000, Lorenzo Marini ha superato il proprio record avvicinandosi a quota 16.500 euro, con Alphatype, 2020, una tecnica mista su tela di cm. 100×100.

La star italiana “dell’annus horribilis”, comunque, è stato Giorgio Morandi. Tre lavori dell’artista bolognese si sono piazzati tra le “top 10”. In particolare, una natura morta del 1951 è stata aggiudicata a Sotheby’s Milano a quasi 1,5 milioni di euro”.

(Fonte: https://www.themapreport.com)

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