La nomina al secondo mandato di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica e implicitamente quella di Mario Draghi a Palazzo Chigi danno alle istituzioni italiane un nuovo periodo di respiro per affrontare le difficili scadenze con l’Europa.
Tanti italiani auspicavano ad un mandato “bis” visto la delicata e complessa situazione della politica italiana ed internazionale di questi ultimi due anni.
IL DISCORSO
Il “neo” Presidente delle Repubbllica durante il suo discorso al Parlamento in seduta comune, interrotto da ben 55 applausi, ha usato parole fondamentali che richiamano tutti all’etica del servizio, al senso di responsabilità, alla volontà di anteporre una visione condivisa del bene comune, confermando il suo impegno di interpretare le speranze, le attese e il volere dei cittadini italiani.
GLI ARGOMENTI
Ha poi elencato molti argomenti e questioni di importante attualità richiamando l’attenzione sulla fase della pandemia che stiamo attraversando e sull’importanza del vaccino per uscirne.
LA DIGNITÀ
Inoltre, si è soffermato sulla questione dei fondi del PNRR e del rapporti tra Italia e Unione Europea.
Mattarella ha dedicato l’ultima parte del discorso al concetto di dignità.
“La dignità è azzerare le morti sul lavoro”
Ha poi citato il caso di Lorenzo Parelli, il 18enne morto a Udine in una fabbrica.
Non è la prima volta che il Presidente si sofferma su questo tema così attuale e drammatico al tempo stesso.
LA SICUREZZA SUL LAVORO
Già lo scorso 10 Ottobre, giornata in memoria delle vittime degli incidenti sul lavoro, aveva così commentato nel messaggio al presidente dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, Zoello Forni:
“Una ferita sociale lacerante. Oggi 10 Ottobre ricorre la giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro che, come ogni anno, vuole commemorare coloro che hanno perso la vita o hanno subito infortuni svolgendo la propria attività lavorativa. Una ferita sociale che non trova soluzione, ma purtroppo è sempre in aumento e diventa lacerante ogni volta che si apprendono, come in queste ultime settimane, quotidiani e drammatici aggiornamenti di incidenti avvenuti“.
“Le tragedie sul lavoro” – prosegue il Presidente – “a cui stiamo assistendo senza tregua sono intollerabili e devono trovare una fine, rafforzando la cultura della legalità e della prevenzione“.
Un ammonimento che non lascia dubbi.
“La Costituzione nell’articolo 4 – ha rimarcato Mattarella – “riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto’. Affinché questo diritto sia effettivamente garantito, uno Stato democratico deve consentire a ognuno di svolgere la propria attività lavorativa, tutelandone la salute e assicurandone lo svolgimento nella più totale sicurezza. Le tragedie a cui stiamo assistendo senza tregua sono intollerabili e devono trovare una fine, rafforzando la cultura della legalità e della prevenzione. Le leggi ci sono e vanno applicate con inflessibilità“.
Il Presidente della Repubblica è sempre stato molto attento e sensibile a questo tema sociale, come si evince dalle sue affermazioni categoriche e decise.
La sicurezza sui luoghi di lavoro riguarda tutti, datori di lavoro e lavoratori, indistintamente, non vi sono bandiere o divisioni in quanto, come ha affermato Mattarella:
“…il luogo di lavoro deve essere il posto da cui si torna. Sempre!”
Una questione di dignità.
Foto Archivio Presidenza della Repubblica