domenica 26 Marzo 2023
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Intervista a Chiara Gregoretti, candidata al consiglio regionale della Lombardia con Azione Under 30.

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Marco Sutter
Marco Sutterhttps://giornalepartiteiva.it
Direttore Responsabile, Giornale Partite Iva. Podcast delle Partite Iva. Direttore e founder di Golf and Travel, Food and Travel Italia, Wine and Travel. Direttore di Fashion Life Magazine (partner di FashionTv). Ideatore e conduttore di: il Podcast delle Eccellenze, Podcast Golf and Travel, TeleGolf sulla piattaforma Canale Europa.

“Connettere le nuove generazioni” riassume il Suo impegno per la Lombardia di domani. Da quanto emerge dalle Sue dichiarazioni, uno dei motivi della Sua candidatura con Azione Under 30 è invertire il trend e riportare i giovani italiani al centro del dibattito politico. Quali sono i programmi che vorrebbe mettere in campo per i giovani della Lombardia?

Come candidata portavoce di Milano Azione Under 30 in questo mese di campagna ho fatto miei tutti i grandi temi, le grandi urgenze, le grandi sfide che riguardano noi giovani: ambiente, salute, istruzione, lavoro, diritti civili e sociali. Ma soprattutto ho fatto mio l’impegno affinché la Lombardia diventi apripista nelle Politiche Giovanili. 

La Politica ha sempre promesso molto ai giovani. E ha mantenuto molto poco. C’è chi ha costruito vivai e chi acquari. Ritengo spetti a elettori ed elettrici ricordare alla Politica che vivai e acquari stanno stretti anche ai pesci. Noi giovani siamo giovani adulti con tante cose da dire. In queste settimane abbiamo organizzato incontri tematici sul diritto alla casa, diritto allo studio, diritto alla salute mentale… 

Personalmente ho volantinato poco, ma studiato tanto per capire come e dove chi ha governato per 28 anni in Regione ha tradito le sue promesse. Un esempio? La nuova Legge Regionale per le Politiche Giovanili, varata negli scorsi mesi. Un testo esemplare, accompagnato da un investimento di 10 milioni di Euro in tre anni. Tradotto: trattasi di 1,65 euro l’anno per ogni Under 34.  

Io credo che di questi interventi non ne vogliamo più sapere. E che ogni istanza, ogni progetto, debba essere a medio lungo termine. 

Nel mondo del lavoro abbiamo bisogno di riscrivere a livello nazionale la disciplina dei tirocini, e le Regioni possono fare pressione in questo senso. Per l’abitare dobbiamo percorrere la via del Social Housing per calmierare il mercato.
Per la nuova imprenditoria under 30 dobbiamo progettare strumenti di sostegno che non siano bonus a sportello (cioè: chi prima clicca, ritira).
Per i Trasporti dobbiamo rispondere alle dure proteste dei pendolari con una gara pubblica europea che riaffidi i servizi, rimettendo al centro la concorrenza.
Per la Sanità dobbiamo fare in modo che i finanziamenti del PNRR facciano sì che le Case di Comunità non restino scatole vuote, come è accaduto con i consultori. 

Diritti Civili e Pari Opportunità sono i due temi che Lei ritiene urgenti e fondamentali per la regione del futuro. Ce ne vuole parlare?

Le generazioni che ci hanno preceduto hanno duramente lottato per garantirci quei diritti civili e sociali che fanno dell’Italia un Paese democratico. Vale anche per le Pari Opportunità. Ma i traguardi raggiunti non vanno mai dati per scontati, e vanno altresì ben rafforzati.
In Lombardia il tasso di disoccupazione giovanile supera l’11%. I NEET, i giovani che non lavorano né studiano, sono oltre 150mila. Le donne sono oggi ancor più svantaggiate. Pari Opportunità per me significa impegnarsi per ridurre il Gender Gap, ma soprattutto impegnarsi affinché nessuno sia lasciato indietro.
Oggi, purtroppo, non possediamo tutti lo stesso punto di partenza: la politica ci ha affidati al welfare famigliare. E questo significa negare il diritto alla mobilità sociale a tutti coloro che non hanno alle spalle un nucleo famigliare che li può aiutare. Questo discorso vale anche per gli anziani – sono 500mila quelli indigenti…

Entrando più nello specifico, cosa è oggi prioritario nel panorama politico italiano? Quali sono i problemi prioritari da risolvere nella regione Lombardia?

Nel panorama politico italiano reputo fondamentale investire al meglio i finanziamenti del PNRR. Ce lo chiede l’Europa ma, in primis, lo chiediamo tutti noi.
I problemi prioritari in Regione sono Sanità (a cui va l’80% del Bilancio) e Istruzione: i due pilastri del patto generazionale di Azione. Partire da qui significa ri-pensare un futuro prossimo realmente inclusivo. Come ho ripetuto infinite volte in queste settimane di campagna elettorale:
ce la facciamo tutti, o non ce la fa nessuno.

In Lombardia hanno sede oltre 800.000 imprese, pari al 18,5 per cento del totale nazionale e le Partite Iva sono in continuo aumento rappresentando una grande fetta del motore economico regionale e nazionale, soprattutto nei giovani. Quali azioni sono previste nel Suo programma per il sostegno alle “giovani” Partite Iva?

Sono molto sensibile su questo tema perché vengo da una famiglia di liberi professionisti. E la cosa che più mi fa arrabbiare è lo stigma sociale che collega troppo spesso il mondo delle libere professioni all’evasione.
In questi ultimi anni la Regione ha aperto i bandi ‘Nuova Impresa’ anche alle Partite Iva (vessandole con le stesse procedure riservate alle grandi imprese), ha ridistribuito alle Partite Iva i bonus emergenziali stanziati dal Governo, ma ha anche investito pochissimo nella formazione dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti. Ci sono professioni dove i tirocini di specializzazione non sono ancora retribuiti; e altre mansioni che, prima di arrivare a un contratto a tempo indeterminato, vedono noi giovani costretti all’apertura della Partiva Iva per poter accettare proposte di collaborazione che sono nient’altro che lavoro subordinato.
Il punto da cui partire? 

Credo che scelta della libera professione debba essere, appunto, una scelta – e non un’alternativa forzata. Stabilito questo, va aperto subito un tavolo per mettere nero su bianco quali sono le azioni emergenziali, e quali gli interventi strutturali, da mettere in campo in Regione e alla Conferenza delle Regioni.

Oltre 11 miliardi sono previsti dal PNRR per la Regione Lombardia. 

Vorrebbe descrivere ai lettori del Giornale delle Partite Iva come utilizzerebbe questa importante risorsa finanziaria?

Il PNRR indica chiaramente dove investire questi fondi: lo indica in 6 missioni molto dettagliate.
La vera sfida è capire come investirli, perché la Regione ha un importante compito di monitoraggio di questi finanziamenti. Nei giorni scorsi ho letto che parte di questo monitoraggio sarà affidato ad Aria Spa, la società di Regione che ha avviato in maniera totalmente fallimentare la campagna vaccinale. Negli scorsi mesi i revisori dei conti del collegio della Lombardia hanno ufficialmente definito il quadro dei Conti Pubblici di Regione Lombardia come DESOLANTE: “Comunicazioni disordinate, fideiussioni non garantite, assenza di un monitoraggio delle attività di Aria Spa….”, invitando Regione a ustilizzare “almeno i fogli Excel”.

Ecco, al momento siamo qui. 

Vogliamo cambiare pagina? 

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