mercoledì 29 Novembre 2023
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Crisi del business degli affitti brevi

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A causa della pandemia e dalla tassazione come reddito d’impresa, il business delle locazioni brevi rischia di entrare in crisi.

L’incredibile sviluppo del business degli affitti brevi di ville e appartamenti per le vacanze ha cambiato radicalmente il settore turistico e, in particolare, il segmento extra-alberghiero.
Nel 2020 però, con lo scoppio della pandemia e la conseguente riduzione degli spostamenti, il settore è entrato in crisi.

Per capire il peso reale del settore sull’economia italiana, Otex, osservatorio promosso dall’associazione Property Managers Italia e da Full Price, ha sviluppato un report: “Vogliamo dare una visione più completa e corretta del fenomeno – dicono i promotori – in un momento molto delicato per il settore del turismo, colpito dalle conseguenze della pandemia Covid e dalle politiche di lockdown”.

Secondo i dati raccolti dall’osservatorio Otex, il turismo residenziale nelle principali città italiane è calato di circa il 70% in aprile, maggio, giugno e settembre 2020, mentre nei mesi di luglio e agosto il settore ha rilevato una leggera ripresa. Con lo scoppio della seconda ondata, nei prossimi mesi il giro d’affari subirà nuovamente un forte calo.

A ciò si aggiunge la modifica contenuta nella bozza della Legge di Bilancio 2021: affittare più di quattro immobili sarà considerata attività imprenditoriale che comporta l’obbligo di apertura della partita Iva eliminando la cedolare secca al 22%.

Secondo Property Managers Italia si tratta di una disparità di trattamento: “Un proprietario immobiliare che fa gestire in maniera professionale i suoi appartamenti da un property manager già tassato con reddito d’impresa deve poter beneficiare della cedolare secca indipendentemente dal numero di immobili dati in gestione”.

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