Un’indagine lanciata dall’Associazione AiFOS presso i suoi associati ha evidenziato, per un formatore su due, un calo di fatturato superiore al 30%.
La situazione epidemiologica correlata al Coronavirus ha portato a serie conseguenze sanitarie ma ha anche pesantemente influito sulle nostre abitudini di vita e sulle relazioni sociali. Un quadro che non ha risparmiato l’attività di formatori e consulenti che hanno risentito in modo significativo delle restrizioni imposte dall’emergenza.
Riguardo alle attività di formazione l’indagine ha rilevato che la categoria ha risentito in modo pesante della sospensione dei corsi in presenza, dato che non è stato sempre possibile “convertirli” in corsi a distanza (specie se alla parte teorica se ne affianca una pratica).
Se il 48,5% dei formatori coinvolti ha dichiarato un calo di fatturato “percepito” nell’anno 2020 compreso tra l’11% e il 50% rispetto all’esercizio precedente, con uno sbilanciamento nella fascia più alta del calo (compreso tra il 31-50% per il 27,7% degli intervistati contro il 20,8% che lamenta un calo dell’11-30%), è preoccupante constatare, che per più del 15% degli intervistati, il fatturato dall’attività di formazione si è sostanzialmente azzerato (calo superiore al 70%) mentre per un 10% il calo percepito è nel range 51-70%.
L’indagine ha anche rilevato che una ridotta parte del campione, intorno al 14%, ha mantenuto un fatturato stabile o addirittura registrato un incremento in quanto ha potuto sviluppare le attività utilizzando piattaforme informatiche pubbliche o dedicate.
Il sondaggio, pur indicativo – la pandemia sta continuando ad incidere sulle attività formative e di consulenza – fa comunque preoccupare per la situazione economica dei professionisti del settore, che al momento non vede vie di ripresa.
“Per un formatore su due l’anno si chiuderà con un calo del fatturato superiore al 30% – sottolinea il Presidente AiFOS Rocco Vitale – e addirittura uno su quattro subirà un vero e proprio tracollo con ricavi più che dimezzati rispetto al 2019“.