News | 29 aprile 2025, 09:00

La direttiva CSRD e il principio di doppia materialità

Come il principio di doppia materialità ridefinisce la rendicontazione aziendale in chiave sostenibile secondo la nuova direttiva europea CSRD

La direttiva CSRD e il principio di doppia materialità

La Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), adottata dall'Unione Europea nel 2022, rappresenta una delle riforme più significative nel campo della rendicontazione aziendale, con l’obiettivo di rendere le aziende più responsabili riguardo agli impatti ambientali, sociali e di governance delle loro attività. In un contesto sempre più orientato verso la sostenibilità, la direttiva si pone come strumento cruciale per garantire trasparenza e fiducia nelle pratiche aziendali.

Una delle novità più rilevanti introdotte dalla CSRD riguarda l'adozione del principio di doppia materialità. Questo principio, che costituisce il cuore della nuova normativa, è un cambiamento radicale rispetto ai modelli tradizionali di rendicontazione, e rappresenta un approccio integrato alla sostenibilità. Ma cosa significa esattamente e come influisce sulle imprese obbligate a seguirne le linee guida?

Il Principio di Doppia Materialità: Cos’è e Come Funziona

Il principio di doppia materialità è un concetto che amplia il tradizionale approccio alla materialità utilizzato nella rendicontazione finanziaria. In un contesto tradizionale, le informazioni finanziarie vengono considerate rilevanti se influenzano la performance economica dell’impresa. Tuttavia, nel contesto della sostenibilità, è necessario andare oltre e considerare anche come le attività aziendali impattano sull’ambiente e sulla società.

Il principio di doppia materialità si basa su due dimensioni interconnesse:

  1. Materialità finanziaria: si riferisce a come i fattori legati alla sostenibilità (come i rischi e le opportunità ambientali, sociali e di governance) possano influenzare la performance economica e finanziaria dell'impresa. Ad esempio, un’azienda che non affronta adeguatamente il cambiamento climatico potrebbe subire danni finanziari a causa di eventi climatici estremi, nuove regolazioni ambientali o cambiamenti nelle preferenze dei consumatori verso prodotti più sostenibili.
  2. Materialità ambientale e sociale: riguarda l’impatto che le attività aziendali hanno sull’ambiente, sulla società e sulle persone. Ad esempio, una società potrebbe contribuire significativamente all'inquinamento atmosferico, alla deforestazione o alla violazione dei diritti umani attraverso la sua catena di fornitura. Questo impatto, pur non essendo direttamente correlato ai risultati finanziari immediati, ha comunque un valore significativo per gli stakeholder, inclusi i consumatori, gli investitori e le autorità di regolamentazione.

In altre parole, il principio di doppia materialità obbliga le aziende a prendere in considerazione non solo come i fattori ambientali e sociali possano influenzare la loro performance, ma anche come le loro attività possano avere un impatto sul mondo circostante.

Implicazioni della Doppia Materialità nella Rendicontazione

Sotto la CSRD, le aziende sono obbligate a includere nei loro report non solo i rischi e le opportunità finanziarie derivanti dai fattori ESG (ambientali, sociali e di governance), ma anche l’effetto che le loro operazioni hanno sull’ambiente e sulla società. Questo obbliga le imprese a raccogliere, analizzare e comunicare dati molto più ampi rispetto a quanto richiesto in passato.

L’approccio basato sulla doppia materialità implica che le aziende non possano più limitarsi a un semplice bilancio di sostenibilità che descriva solo i rischi finanziari associati a tematiche come il cambiamento climatico, ma dovranno anche considerare come le loro attività possano avere conseguenze dirette sugli ecosistemi, sulla biodiversità, sui diritti dei lavoratori e sulle comunità locali.

Ad esempio, una compagnia petrolifera non si limiterà a riportare come il cambiamento climatico influenzi la sua attività (come l'introduzione di nuove normative sulle emissioni), ma dovrà anche descrivere come le sue operazioni estrattive possano influire sull'ambiente, come la contaminazione dei corsi d'acqua o la perdita di habitat naturali.

I Benefici del Principio di Doppia Materialità

Il principio di doppia materialità offre numerosi vantaggi per le aziende e per l’intera società. Per le imprese, consente una visione più completa e strategica della sostenibilità, fornendo loro gli strumenti per gestire i rischi a lungo termine e per cogliere le opportunità emergenti in un mondo che diventa sempre più consapevole delle sue sfide ambientali e sociali.

Inoltre, adottare questo approccio permette alle aziende di migliorare la loro reputazione, di rafforzare la fiducia tra gli investitori e gli altri stakeholder, e di ridurre il rischio di danni economici causati da eventi legati alla sostenibilità. Le imprese che adottano pratiche sostenibili sono generalmente percepite come più resilienti e preparate a fronteggiare le sfide future.

Dal punto di vista sociale e ambientale, la doppia materialità ha il potenziale per creare un impatto positivo più ampio, spingendo le imprese a minimizzare il loro impatto negativo sull’ambiente e sulle persone. Questo può tradursi in una gestione più responsabile delle risorse naturali, una maggiore attenzione ai diritti dei lavoratori, e una riduzione delle disuguaglianze sociali.

I Soggetti Obbligati alla Doppia Materialità

La CSRD, nel suo ampliamento rispetto alla precedente NFRD, obbliga un numero maggiore di aziende alla rendicontazione sulla base del principio di doppia materialità. Le imprese obbligate a seguire le nuove normative comprendono:

  1. Le grandi imprese: le società con più di 250 dipendenti o un fatturato superiore ai 40 milioni di euro, che operano in ambito europeo, sono tenute a seguire i nuovi standard di rendicontazione.
  2. Le PMI quotate: anche le piccole e medie imprese quotate in borsa devono rispettare le nuove direttive, seppure con requisiti semplificati.
  3. Le imprese non UE con attività nell'UE: le aziende non europee che operano in Europa, pur non essendo soggette alla legislazione nazionale dei loro paesi di origine, sono comunque obbligate a rispettare i requisiti di reporting se hanno una presenza significativa nell'Unione Europea.

Conclusioni

Il principio di doppia materialità, introdotto dalla Direttiva CSRD, rappresenta un’evoluzione importante nel modo in cui le imprese rendicontano le proprie attività. Non si tratta più solo di capire come i fattori ESG influenzano le performance economiche aziendali, ma anche di considerare il ruolo che l’impresa gioca nell’impatto sociale e ambientale globale. Le aziende che adempiono a questi obblighi di reporting non solo rispondono a un requisito normativo, ma si pongono come attori responsabili e sostenibili in un mondo sempre più attento alla questione ambientale e sociale.

Andrea Nano