News | 17 aprile 2025, 09:00

Crisi nel mercato dell’arte: vendite in calo e incertezza globale

Il settore perde il 12% nel 2024, crollano le aste e la fascia alta. Solo le piccole gallerie resistono

Crisi nel mercato dell’arte: vendite in calo e incertezza globale

Il mercato dell’arte sta vivendo un momento di grande difficoltà. I dati del Global Art Market Report 2024, redatto da Clare McAndrew per Art Basel e UBS, confermano un calo significativo delle vendite, in calo di 57,5 miliardi di dollari (12% meno rispetto all’anno precedente). La contrazione riguarda principalmente le aste e la fascia alta del mercato, dove il numero di opere vendute sopra i 10 milioni di dollari è diminuito del 39%. Seppur in calo, il numero totale delle transazioni è comunque aumentato del 3%, segno di una parziale tenuta soprattutto nelle fasce più basse, dove i prezzi restano più accessibili.

Le difficoltà delle case d’asta e della fascia alta
Le case d’asta sono le più colpite da questa crisi, con un calo del 25% nelle vendite. Il settore delle aste, che tradizionalmente gestisce le opere più costose, ha subito una drastica perdita del 39% per i lotti venduti oltre i 10 milioni di dollari. I fattori di incertezza globale, come l’instabilità politica e l’inflazione, hanno scoraggiato gli investitori a concentrarsi sui pezzi di altissimo valore. Per le gallerie, invece, la flessione ha prodotto un calo limitato al 6%, mantenendo, soprattutto nella fascia bassa del mercato, una base solida. In questo scenario, le gallerie più piccole, con un fatturato sotto i 250mila dollari, hanno visto un incremento del 17% nelle vendite, segno della crescita di domanda d’arte più accessibile.

Nuovi acquirenti e la tenuta delle gallerie più piccole
Il mercato si è popolato di nuovi acquirenti, che rappresentano il 44% degli acquirenti totali e generano il 38% delle vendite, registrando un incremento rispetto all’anno precedente. Questo dato mostra come, nonostante la contrazione, tra i nuovi collezionisti c’è un interesse crescente nelle fasce più basse e tra le gallerie più piccole. Le fiere d’arte, che hanno ancora un ruolo cruciale, hanno contribuito al 31% delle vendite delle gallerie, con punte del 34% per le realtà con fatturato sopra i 10 milioni di dollari. Le vendite online esplose durante la pandemia hanno, invece, registrato una flessione dell’11%, mentre l’arte digitale, che sembrava promettente, è rimasta ferma all’1% del mercato, segno di quanto il mercato tradizionale dell’arte stia vivendo un periodo di assestamento. Nonostante le difficoltà, l’aumento della rappresentanza femminile nel settore, che ha visto crescere dal 36% al 46% la quota di opere vendute da artiste donne, è uno dei pochi segnali positivi in un panorama complesso e incerto.

Mario Gentile