News | 24 marzo 2025, 12:00

Regime forfettario: importanti novità 2025

Per un professionista, per un’azienda, essere sempre informati sugli aggiornamenti del Fisco è fondamentale. Per coloro che hanno adottato il Regime Fiscale Forfettario, è bene sapere che la Legge di Bilancio 2025 ha previsto molte novità che è bene sapere.

Regime forfettario: importanti novità 2025

Innanzitutto - per i titolari di Partita IVA - questo regime agevolato sostitutivo della tassazione IRPEF prevede recenti attualizzazioni. Ritocchi ed aggiornamenti secondo la legge che comprendono sia utilità che ostacoli cui tener conto con attenzione.

Va detto, in primis, che tale regime fiscale può essere adottato da chi ha conseguito ricavi o percepito compensi annuali non superiori a 85.000 euro e non ha avuto spese per una cifra totale che non superi i 20.000 euro lordi. I titolari di questo regime devono dichiarare la sussistenza di tali requisiti di base, pena il rischio di cessazione a partire dall’anno successivo. Requisiti ben chiari, quindi, come l’obbligo di fattura elettronica, che se non onorati comportano l’esclusione. Un effetto che si verifica anche se viene superata la cifra di 100.000 euro che comprende ricavi e compensi.

Il titolare di Partita Iva con Regime Forfettario, quindi, calcola il reddito imponibile conteggiando con il coefficiente di redditività previsto per l’attività esercitata - dato variabile in base al codice ATECO - la cifra comprendente i ricavi conseguiti o i compensi percepiti. E’ importante sottolineare che i contributi previdenziali obbligatori vengono ricavati dal reddito calcolato in modo forfettario; in tale conteggio si considerano anche i contributi corrisposti per conto dei collaboratori dell’impresa familiare fiscalmente a carico o non fiscalmente a carico, in caso in cui il titolare non abbia esercitato il diritto di rivalersi sui medesimi collaboratori. In caso di eccesso, si può dedurre dal reddito complessivo.

Per quando riguarda l’’imposta da applicare al reddito imponibile, la percentuale corrisponde al 15%, che differisce dalle imposte previste dal regime ordinario che tengono conto di addizionali regionali e comunali.

Tra i vantaggi, ai fini IVA, chi adotta questo regime è esente dall’applicazione dell’imposta in rivalsa all’atto della certificazione dei corrispettivi, o dei ricavi e dei compensi; nonché dall’esercizio del diritto alla detrazione dell’imposta assolta, dovuta o addebitata sugli acquisti nazionali, comunitari e sulle importazioni. 

Un'altra importante esenzione è quella relativa alla liquidazione ed al versamento dell’IVA, fatta eccezione di acquisti dall’Estero o di acquisti soggetti al reverse-charge.  

Tra gli altri esoneri, quello legato alla registrazione delle fatture emesse, dei corrispettivi e degli acquisti, la conservazione dei registri e dei documenti, fatta eccezione per le fatture e i documenti di acquisto e le bollette doganali di importazione e l’obbligo della presentazione della dichiarazione annuale IVA.

Il 2025 porta, altresì, una riduzione dell’imposta sostitutiva al 5% per quelle attività che sono recenti: tale agevolazione vale per i primi cinque anni, sempre che siano rispettati alcuni requisiti. Primo fra tutti, se il contribuente non ha esercitato, nei tre anni precedenti, attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare. L’applicazione delle agevolazioni si verifica, inoltre, nel caso in cui l’attività da intraprendere non costituisce la prosecuzione di altra precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, fatta eccezione del periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni. Vale, infine, nel caso in cui venga proseguita un’attività svolta in precedenza da altro soggetto e l’ammontare dei relativi ricavi e compensi realizzati nel periodo d’imposta antecedente quello di riconoscimento del beneficio non oltrepassi il tetto che consente l’accesso al regime.

Emilio Sturla Furnò