News | 11 marzo 2025, 08:00

MIC - Misery Index Confcommercio

Una valutazione macroeconomica del disagio sociale

MIC - Misery Index Confcommercio

A febbraio 2025 l’indice di disagio sociale si è confermato a 10,3.

  • Il dato è sintesi di una stabilizzazione sia dell’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto (2,0%) sia, secondo le nostre stime, della disoccupazione estesa al 7,0%.
  • In termini prospettici il permanere dell’indicatore su valori storicamente contenuti potrebbe favorire il riavvio della domanda per consumi da parte delle famiglie necessaria a sostenere la crescita e l’occupazione.

Il MIC di febbraio 2025 si conferma a 10,3. La stima riflette la stabilizzazione al 2,0% dell’inflazione per i beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto, e al 7,0%, secondo le nostre stime, del tasso di disoccupazione esteso (tab. 1). Sul versante del mercato del lavoro, dopo i significativo aumento degli occupati rilevato a gennaio, a cui si è accompagnata una marginale riduzione dei disoccupati, per il mese di febbraio 2025 si prevedono movimenti molto contenuti delle due variabili. Queste dinamiche mantengono il tasso di disoccupazione ufficiale al 6,3%. Nello stesso mese si stima una sostanziale stabilità, in termini congiunturali, delle unità di lavoro standard (Ula) destagionalizzate, interessate dalle diverse forme d’integrazione salariale. Il combinarsi di queste dinamiche avrebbe lasciato il tasso di disoccupazione esteso al 7,0%, valore già rilevato a gennaio.

Secondo le stime provvisorie, a febbraio 2025 l’inflazione dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto si è confermata al 2,0%. Il dato riflette dinamiche meno espansive dei prezzi dei prodotti alimentari e, in misura più contenuta, dei carburanti. La variazione congiunturale è stata influenzata dall’aumento dei tabacchi legato alle accise. L’insieme di questi fattori porta a ritenere possibile il permanere, nei prossimi mesi, dell’inflazione dei beni e servizi che le famiglie acquistano con maggior frequenza su valori prossimi a quelli attuali. 

Le prospettive a breve rimangono incerte, come segnalano le indicazioni, per certi versi contradditorie, che emergono dai vari indicatori congiunturali. L’incertezza nella direzione di marcia dell’economia contribuisce a mantenere prudenti gli atteggiamenti di famiglie e imprese. Il permanere dell’area del disagio sociale su valori storicamente contenuti potrebbe contribuire al miglioramento della propensione al consumo delle famiglie fornendo l’input necessario al miglioramento delle aspettative di crescita e di occupazione.

cs