News | 14 gennaio 2025, 15:36

Le misure per il lavoro della Manovra 2025

Confermata anche per il triennio 2025-2027 la soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit

Le misure per il lavoro della Manovra 2025

La prima misura prevista dall’ultima legge di bilancio, in merito al mondo del lavoro, è la proroga, per i prossimi tre anni, della maggiorazione del 20% della deduzione relativa al costo del lavoro, derivante da nuove assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato, effettuate da imprese e professionisti. La deduzione può arrivare fino al 130%, nel caso di assunzioni stabili di particolari categorie di soggetti come, disabili, giovani under 30 ammessi agli incentivi occupazione, mamme con almeno due figli, donne vittime di violenza, ex percettori del reddito di cittadinanza. In sintesi, possiamo dire “più assumi meno paghi”.

La seconda, riguarda la detassazione dei premi di produttività. È stata prorogata, infatti, fino al 2027 la riduzione – dal 10% al 5% – dell'imposta sostitutiva sui premi di risultato o di partecipazione agli utili d'impresa.

Confermata anche per il triennio 2025-2027 la soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit: 1.000 euro per i lavoratori senza figli e fino a 2.000 euro per quelli con figli. Per i nuovi assunti a tempo indeterminato con reddito fino a 35.000 euro nell’anno precedente che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri, le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione, non concorrono a formare il reddito ai fini fiscali, entro il limite complessivo di 5.000 euro annui, per i primi due anni dalla data di assunzione.

Un altro punto è l’aumento della soglia della flat tax per lavoratori dipendenti. Sale da 30mila a 35mila euro la soglia di reddito da lavoro dipendente o da pensione che permette di beneficiare della flat tax al 15%.

La manovra si è occupata anche del blocco del turn over della pubblica amministrazione. Negli ultimi anni, infatti, il blocco ha rappresentato un freno significativo per molti enti pubblici, imponendo limiti rigidi alle nuove assunzioni. Questo vincolo, adottato per garantire la sostenibilità dei conti pubblici, ha però contribuito ad accentuare problemi come il progressivo invecchiamento del personale e il rallentamento dei processi amministrativi. Con la nuova legge di bilancio, il governo ha annunciato la rimozione del blocco del turn over per alcuni settori strategici, come enti locali e forze dell’ordine. Una decisione che risponde alla necessità di modernizzare le istituzioni e renderle più resilienti alle sfide future.

Infine, un intervento di rilievo anche ai fini occupazionali, è l’istituzione di un fondo, con una dotazione complessiva di 9,1 miliardi nel periodo 2025-2029, destinato al finanziamento di interventi volti a mitigare il divario nell’occupazione e favorire lo sviluppo delle attività imprenditoriali nelle aree svantaggiate del Paese anche mediante il riconoscimento, nel rispetto della disciplina europea in materia di aiuti di Stato, di agevolazioni per l'acquisizione dei beni strumentali, come il credito d’imposta.
Prorogati e rifinanziati i trattamenti di ammortizzatori sociali in deroga, tra i quali quelli destinati ai lavoratori dipendenti o licenziati da imprese situate nei territori dichiarati “aree di crisi industriale complessa” o coinvolti nelle fattispecie di riorganizzazione o crisi aziendali.

Daniela Pellegrino