News | 01 dicembre 2024, 15:30

Inflazione in risalita a novembre, ma senza rischi per la stabilità

Effetti statistici e tensioni sui beni energetici non compromettono il quadro positivo: inflazione di fondo sotto il 2% e prospettive BCE rassicuranti

Inflazione in risalita a novembre, ma senza rischi per la stabilità

La risalita dell’inflazione di novembre all’1,4% era largamente attesa. Si tratta di effetti di confronto statistico con il valore dell’indice dello stesso mese del 2023. L’assenza di apprezzabili impulsi inflazionistici è testimoniata dalla sequenza delle variazioni congiunturali negative o nulle negli ultimi tre mesi (da settembre: -0,2, 0,0 e 0,0). Se qualche tensione c’è, essa è confinata alle componenti volatili, energia e carburanti, e, comunque, non è d’intensità tale da minare le prospettive di una variazione dei prezzi che, anche nei prossimi mesi, si manterrà entro i valori soglia stabiliti dalla BCE. L’inflazione di fondo si conferma nel mese in lieve diminuzione in termini congiunturali ed entro il valore del 2% su base annua. Le dinamiche italiane sono peraltro ampiamente in linea con quanto rilevato nei Paesi dell’eurozona tra i quali, da alcuni mesi, si sta consolidando una tendenza alla convergenza tra i tassi d’inflazione, fenomeno che potrebbe agevolare la presa di decisioni più nitide in termini di riduzione dei tassi d’interesse di riferimento. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati sull’inflazione a novembre