Nella seduta dello scorso 12 novembre, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge n. 167/2024 che introduce la riapertura dei termini di adesione al Concordato Preventivo Biennale (CPB). Nuova opportunità, quindi, per i contribuenti esercenti attività d’impresa, arti o professioni che hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il termine del 31 ottobre 2024 e che, pur avendone i requisiti, non hanno aderito a questo nuovo strumento fiscale. Ora, l’adesione é ancora possibile, presentando apposita dichiarazione dei redditi integrativa, fino al prossimo 12 dicembre.
Introdotto dal d.lgs. n. 13/2024, attuativo della legge delega per la riforma fiscale, il Concordato Preventivo Biennale consente a lavoratori autonomi e partite Iva, per due anni, di pagare le tasse sulla base di una proposta formulata dall’Agenzia delle Entrate, coerente con le informazioni contenute nelle banche dati e i redditi dichiarati dal contribuente. Siamo di fronte, in pratica, ad una sorta di “accordo” con il Fisco che permette di pagare le tasse, per un biennio, non in base agli effettivi guadagni, ma sulla base di quanto preventivato dall’Agenzia delle Entrate e dell’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi.
A questo nuovo strumento fiscale, possono accedervi, come abbiamo detto, i contribuenti esercenti attività d’impresa, arti o professioni che abbiamo applicato, durante il loro esercizio, i cosiddetti Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), sostitutivi, dal 2019, degli studi di settore, messi a punto dall’Amministrazione finanziaria per favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili, per stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e rafforzare la collaborazione tra i contribuenti e l’Agenzia delle Entrate, puntando, sempre di più, ad instaurare un rapporto collaborativo, trasparente e semplificato tra contribuenti e fisco.
Oltre all’applicazione fondamentale degli ISA, i criteri di accesso a questo nuovo strumento fiscale sono principalmente sei:
1. assenza di debiti tributari e contributivi nei confronti dell’Erario con riferimento al 2023 o estinzione dell’eventuale debito residuo complessivo, compresi interessi e sanzioni, inferiore alla soglia di 5.000 euro.
2. regolare presentazione della dichiarazione dei redditi negli ultimi tre periodi d’imposta precedenti a quelli di applicazione del concordato;
3. assenza di condanne per reati fiscali, societari o di riciclaggio;
- assenza, durante il primo periodo d'imposta oggetto di concordato, di operazioni di fusione, scissione, conferimento o di modifica della compagine sociale;
- assenza di adesione, durante il primo periodo d’imposta oggetto del concordato, al regime forfettario;
- assenza di redditi conseguiti nel periodo d’imposta precedente a quelli cui si riferisce la proposta di concordato, in parte o in tutto non concorrenti alla base imponibile, in misura superiore al 40 per cento del reddito derivante dall’esercizio d’impresa o di arti e professioni.
I soggetti che aderiscono alla proposta di CPB accedono a specifici benefici e, salvo che ricorrano le cause di decadenza previste dalla legge, sono esclusi dagli accertamenti tributari.
In particolare, se il contribuente accetta la proposta, i maggiori redditi effettivamente conseguiti durante il biennio 2024 e 2025 non verranno considerati ai fini del calcolo delle imposte. Inoltre, sulla parte di reddito concordato eccedente il reddito dichiarato nel periodo d’imposta antecedente il 2023, verrà applicata un’imposta sostitutiva che per i soggetti ISA varia dal 10% al 15%, in base al punteggio ottenuto e per i forfettari varia dal 10% al 3% per forfettari start up.
La durata del concordato è differenziata: per i soggetti ISA, si applicherà sui periodi di imposta 2024 e 2025, mentre per i contribuenti in regime forfettario, è introdotto in via sperimentale solo per il 2024. A regime, ovvero a partire dal 2025, il concordato sarà valido per due anni anche per i forfettari.
In base ai primi dati forniti dal Ministero dell’Economia, sono circa 500mila le partite Iva, tra soggetti ISA e forfettari, che hanno aderito al Concordato Preventivo Biennale entro la scadenza del 31 ottobre 2024. Tra i contribuenti soggetti all’indice di affidabilità fiscale, le adesioni hanno superato il 15% del totale della platea (circa 405mila su 2,7 milioni), generando un incasso di 1,3 miliardi di euro.