Il 1° gennaio 2024 avrà inizio un cambiamento che segnerà una svolta significativa nel panorama della fatturazione elettronica in Italia. A partire da questa data, il sistema di emissione delle fatture elettroniche sarà esteso a tutti i contribuenti in regime forfettario, compresi quelli che, fino ad ora, erano stati esenti. Ricordiamo infatti, che per i forfettari, l’obbligo di emettere fatture elettroniche, entrato in vigore il 1 luglio del 2022, si applicava solo ai soggetti che nel 2021 avevano registrato ricavi o compensi superiori a 25.000 Euro. Esisteva, di fatto, un limite basato sul volume di affari che da gennaio 2024 verrà definitivamente cancellato, per cui dovranno dire addio alla fattura cartacea anche coloro che sono al di sotto della soglia fissata in precedenza dalla legge. Ad oggi, si stima che i contribuenti nel regime forfettario, che andranno ad allargare la platea del fisco digitale, siano più di 2 milioni, anche se molti di loro hanno già anticipato l’obbligo di emissione delle fatture in formato digitale.
Obbligo per tutti, tranne per fatture emesse verso l’estero
A partire dal nuovo anno, quindi, tutti i soggetti che rientrano nel regime forfettario, compresi i contribuenti in regime di vantaggio e le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD), saranno tenuti ad adottare il sistema di fatturazione elettronica. Ciò significa che non si terrà più conto del volume d’affari come criterio per l’obbligatorietà e la fattura elettronica sarà richiesta per tutti, indipendentemente dal loro fatturato annuale.
L’obbligo non riguarderà, comunque, per ora, le fatture emesse verso l’estero, a soggetti non residenti o stabiliti fiscalmente in Italia.
Gestire la fatturazione elettronica
Per tutti coloro che si preoccupano per questo cambiamento, diciamo subito che non c’è da nulla da temere. Basta dotarsi di un software capace di creare e inviare fatture elettroniche, che sia in grado di codificare le fatture in linguaggio XML, il formato richiesto dalla normativa, e di inviarle al Sistema di Interscambio (SdI) gestito dall’Agenzia delle Entrate. Saranno ritenute valide soltanto le fatture inviate e ricevute attraverso questo sistema. Sul mercato esistono diversi software, alcuni gratuiti ed essenziali, altri più completi e funzionali che prevedono un pagamento annuale. In ogni caso si tratta di cifre contenute, per uno strumento che, per tutte le Partita Iva, è diventato, ormai, indispensabile e di uso quotidiano. In sintesi possiamo dire che la fatturazione elettronica può comodamente essere gestita sia usando l’applicativo gratuito nell’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, oppure abbonandosi ad uno dei tanti operatori digitali che offrono tale servizio o affidandosi ad un intermediario abilitato.
Una volta inviata la fattura elettronica, il Sistema di Interscambio provvederà a trasmetterla alla pubblica amministrazione destinataria, che potrà consultarla e conservarla in formato elettronico. La fattura elettronica consente ai forfettari di emettere un documento contabile valido dal punto di vista fiscale, che viene inviato al cliente e allo stesso tempo all’Agenzia delle Entrate e che deve essere conservato per 10 anni.
Combattere l’evasione fiscale
In tal modo il fisco può controllare che tutte le informazioni siano corrette e i movimenti diventano tracciabili anche per monitorare il pagamento delle imposte. Tale tipo di fatturazione nasce, infatti, proprio come principale strumento per la lotta all’evasione fiscale. L’adozione della fatturazione elettronica, tanto in Italia, quanto a livello europeo ha effettivamente migliorato, ma non ancora a livelli ottimali, il problema dell’evasione: secondo un report pubblicato dalla Commissione Europea relativo al 2020, su 92 miliardi di evasione a livello europeo, 26 sono ancora attribuiti all’Italia.
Sanzioni per chi non si adegua
Ricordiamo, infine, che chi non rispetta l’obbligo di fatturazione elettronica, è soggetto a sanzioni che variano a seconda del tipo di violazione e dell’importo dell’imposta non documentata o non registrata.