Confartigianato, Cna e Casartigiani apprezzano l’intento del Governo di voler dare attuazione al Titolo V della Costituzione, a più di 20 anni dalla modifica costituzionale che ha introdotto il regionalismo differenziato.
Il mondo dell’artigianato e della piccola impresa auspica che il ddl sull’autonomia differenziata contribuisca a innalzare l’efficienza e la qualità dei servizi pubblici a livello locale, all’insegna della responsabilizzazione della governance regionale, e si inserisca all’interno di politiche nazionali orientate alla crescita e alla competitività del sistema produttivo e ispirate al valore della responsabilità tra i territori.
E’ quanto hanno sottolineato Confartigianato, Cna e Casartigiani nell’audizione in Commissione Affari costituzionali del Senato, osservando che il tema dell’autonomia è complesso e con molteplici ricadute sui territori e sulle imprese.
Le tre Confederazioni hanno espresso la preoccupazione che la nuova competenza legislativa regionale aumenti la frammentazione amministrativa vanificando il processo di semplificazione, orientato a standardizzare l’attività amministrativa attraverso la digitalizzazione per superare le differenze territoriali.
Per Confartigianato, Cna e Casartigiani la modifica dell’attuale riparto delle competenze legislative deve rispondere a valutazioni qualificate e dimostrate esigenze di differenziazione che assicurino la migliore assegnazione delle materie individuando il punto di equilibrio tra istanze territoriali e necessità di raccordo statali.
Le Confederazioni artigiane valutano positivamente le finalità del ddl con particolare riferimento alla semplificazione delle procedure, alla sburocratizzazione e alla distribuzione delle competenze. Sul procedimento per l’approvazione delle intese tra Stato e Regione, Confartigianato, Cna e Casartigiani chiedono che il ruolo del Parlamento non sia limitato alla mera ratifica dell’intesa tra governo centrale e regionale ma possa pronunciarsi ad ampio raggio. Osservazione analoga per la definizione dei LEP, attraverso lo strumento del Dpcm che relega le Camere a una funzione meramente consultiva.
Le Confederazioni dell’artigianato inoltre valutano in modo positivo la disposizione che le funzioni amministrative ricollegabili alle materie oggetto di trasferimento alle Regioni possano essere a loro volta attribuite agli enti locali, valorizzando la prossimità ai territori delle funzioni svolte e rendendo queste ultime maggiormente aderenti ai bisogni del tessuto produttivo e sociale. Al contempo, occorre evitare il rischio di un’eccessiva frammentazione amministrativa con il moltiplicarsi di differenziazioni e prassi sui vari territori. Per le imprese, infatti, è assolutamente necessario proseguire sulla strada intrapresa dal Governo sulla semplificazione, standardizzazione e digitalizzazione.